L’’uomo di Emporio Armani e quello di Prada

Da una parte un uomo più naturale, dall’’altra più costruito. Da una parte sembrano immagini rubate al backstage quelle di Emporio Armani, dall’’altra sembrano esercizi artistici quelli di Prada. Sono entrambi soggetti delle rispettive campagne autunno-inverno 2013-14, on air in questo mese sulle riviste internazionali.

La campagna Prada Uomo in particolare sembra giocare con il design, è molto raffinata nelle forme ed è anche percorsa da un pizzico di humour. Ispirandosi al mondo irriverente della Nouvelle Vague degli anni ’‘60, tre attori (Christoph Waltz, Ben Whishaw e Ezra Miller) sono i protagonisti di quello che la maison definisce un ’“dramma ironico ed enigmatico’”.

A noi pare un’’interpretazione eccessiva, ma la spiegazione che porta la griffe di Miuccia è che il celebre fotografo David Sims ritrae le star in un interno stilizzato e popolato da mobili geometrici, disegnati da Oma per Knoll, e i personaggi sono sospesi nell’’attesa, in un ambiente di riferimenti, colori ed emozioni contrastanti.

Ogni attore interpreta un ruolo diverso, creando un trio di personaggi che introducono nella collezione il loro punto di vista e il loro stile individuale. Il personaggio interpretato da Christoph Waltz evoca un senso di studiata eleganza, Ben Whishaw presenta un fascino alternativo e disinvolto, mentre Ezra Miller contribuisce con un’’aria di giovanile mistero.

Aldilà della soggettiva interpretazione, le immagini sono precise, vanno dritto al punto, con un’’estetica geometrica ed equilibratamente squilibrata, nella loro dualità che richiama la duplicità di spirito e di stile che è al centro dell’’attitudine dell’’uomo moderno nei confronti del vestire.

Invece le immagini di Emporio Armani, scattate a New York dal fotografo britannico Craig McDean, sono caratterizzate da una luce soft ma tagliente e da composizioni che sembrano spontanee (ma invece non lo sono) e che ricreano l’atmosfera di un backstage immaginario. Le prospettive si ribaltano, lo scenario è il dietro le quinte. 

 Vanna Assumma

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