Conto alla rovescia per un mondo cookieless. il commento di Thierry Bignamini (Weborama Italia)

A seguito del recente post pubblicato da David Temkin sul blog ufficiale di Google, il colosso di Mountain View ha ribadito la volontà di dismettere i cookie di terza parte a partire dal 2022.
La presa di posizione di Google non giunge inaspettata, tuttavia ha generato polemiche l’ufficializzazione di alcune scelte. Infatti, Google dichiara di non volersi unire agli sforzi di altri player del mercato per sviluppare gli Universal ID e, inoltre, completa il discorso chiarendo che non svilupperà e non utilizzerà nei propri prodotti alcuna forma di identificativo in grado di individuare un utente cross domain. Oggigiorno gli identificativi di terza parte costituiscono l’elemento portante dell’ecosistema dell’advertising targettizzato e sin dal lancio della privacy sandbox, era chiaro come la direzione intrapresa da Google fosse quella di eliminare qualsiasi identificativo indipendente di terza parte. Contemporaneamente, con l’introduzione delle coorti FLoC, Google intende tuttavia offrire al mercato un’alternativa che consenta ad altri player del settore di continuare ad operare in modo simile a quello odierno pur tutelando, per quanto possibile, la privacy degli utenti. I FLoC, una tecnologia legata esclusivamente al browser proprietario di Google, rinforzano quello che a tutti gli effetti è un “walled garden”, per quanto quello con il perimetro più vasto del mercato. In questo nuovo scenario, plasmato da Google, si collocano realtà indipendenti come Weborama che, grazie all’Intelligenza Artificiale Contestuale Semantica, consente già oggi agli advertiser di targettizzare le proprie campagne in una modalità completamente ID-less. Inoltre, combinando l’IA Semantica, i FLoC e i cookie di prima parte, Weborama continuerà ad offrire i migliori strumenti di profilazione e di arricchimento dei dati di prima parte e di targeting anche nello scenario futuro. Weborama conferma la propria ambizione a costruire un web aperto e plurale e, così come accoglie ed integra i FLoC di Google, esplorerà tutte le soluzioni tecniche sviluppate dagli altri attori dell’open web per offrire ai propri clienti il più vasto range di connessioni possibili. Weborama, in conclusione, vuole porsi come un punto di contatto tra ambienti web ormai sempre più separati ed impermeabili tra loro.

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