Fundraising: fenomeno nel non profit

Adele MessinaContinuiamo ad occuparci di fundraising, analizzando strumenti e modalità per una campagna di crowdfunding di successo. Di cosa abbiamo bisogno? Innanzitutto di risorse umane formate per ideare campagne, e di risorse umane sensibili al nostro obiettivo. Si parte da un progetto valido, con l’aiuto di alcuni strumenti che vedremo, utili per sensibilizzare anche l’utente più scettico e trasformarlo in un fiero donatore.

Prima di optare per il crowdfunding occorre analizzare se ciò che abbiamo in mente funzionerebbe on line, se è “raccontabile”, anche su  Facebook, Twitter, e altri social. Poi occorre decidere la piattaforma giusta. In Italia sono circa cinquanta, per cui scegliere a quale affidarsi può essere arduo, data la varietà. Le piattaforme possono essere generaliste, settoriali, territoriali, donation (solo donazioni) o reward (che prevedono una ricompensa), piattaforme ibride  e ”do it yourself”, dove poter gestire in autonomia la campagna di raccolta fondi. Giulia Barbieri, consulente Assif (Associazione Italiana Fundraiser) durante il seminario organizzato con Cesvot, Centro Servizi Volontariato Toscana, ci spiega che la campagna di crowdfunding deve essere innanzitutto chiara, e che tutte le informazioni devono essere presenti immediatamente nella pagina: la cifra da raccogliere, l’obiettivo della raccolta fondi, il numero di donatori sempre aggiornato, i fondi raccolti, la scadenza della campagna, le modalità di pagamento. Dobbiamo partire dalla nostra comunità di riferimento, on line e off line, perché prima del lancio bisogna avere la garanzia che ci sarà un numero di persone vicine ben felici di donare, per raggiungere una soglia utile come incentivo a donare per chi viene dopo. Un contatore che gira è un ottimo gancio per i più scettici e timorosi. La presenza on line ci permette di raggiungere persone che non ci conoscono, ma l’off line è fondamentale per una campagna di successo, così come la community di partenza.

Il fundraising deve innanzitutto creare relazioni, raccontare, emozionare. Come è successo nella campagna “Un passo per San Luca” a Bologna. Il progetto, lanciato nell’ottobre 2013 da Ginger per conto del Comune di Bologna, ha superato il suo traguardo di 300mila euro, con 7.111 donatori.  La campagna ha suscitato emozioni, andando a raccontare la storia del portico di San Luca, il più lungo del mondo,  il modo in cui è stato costruito, proprio grazie all’aiuto della folla, la gente. Ognuno. Si è basata su uno storytelling, su una narrazione. I testi, i video, le immagini che vengono caricate sulla piattaforma devono avere la capacità di coinvolgere le persone. La chiave di successo per campagne che funzionano spesso è proprio quella di far continuare una tradizione, far sentire chi dona artefice, e non spettatore passivo, di un progetto.

Altra iniziativa di crowdfunding legata a Bologna riguarda #SaveNettuno, raccolta fondi per il restauro della fontana del Nettuno, simbolo della città, con tanti testimonial per sensibilizzare e attrarre. Per incentivare le donazioni il Comune di Bologna ha dato il via alla raccolta mettendo a disposizione del restauro 200.000 euro, e ha reso noto di aver colto l’opportunità dell’Art Bonus, ossia la possibilità per i cittadini e le imprese di recuperare fiscalmente in tre anni buona parte delle somme di denaro donate a favore di progetti culturali. Anche la Coop Adriatica si è impegnata per il restauro del Nettuno, lanciando un’iniziativa nei suoi 48 punti vendita a Bologna e provincia per sostenere il progetto, creando un bollino ad hoc su alcuni prodotti, finalizzato alla raccolta fondi.  “Un dovere”, secondo  Adriano Turrini, presidente di Coop Adriatica.

Un in bocca al lupo va ad un’altra  lodevole iniziativa, “700 chilometri di sorrisi”. Protagonisti Annamaria Cecaro, madre di due figli autistici, e la sua bicicletta, per un viaggio da Bologna a Napoli con  l’obiettivo di raccogliere trentamila euro da destinare all’acquisto di giochi per bambini disabili nei parchi.

Adele Messina

Giornalista, blogger, Tecnico per la Comunicazione e il Multimedia nel Patrimonio Culturale, Turismo ed Enogastronomia 

Per entrare in contatto con l’autrice: adelemessina.press@gmail.com

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *