Uci, Stratta: «D’accordo con Piscopo per una superconcessionaria»

Andrea Stratta
Andrea Stratta

A margine della presentazione dell’accordo Uci Cinemas e Chili, l’a.d di Uci Italia Andrea Stratta ha commentato con i giornalisti le previsioni 2014. «Nel 2013 abbiamo realizzato un volume d’affari di 160 milioni di euro – ha specificato – di cui 5 milioni da ricavi pubblicitari e below the line e 30 milioni dalla vendita di food & beverage, tutto il resto dal ticketing. Per quest’anno prevediamo un andamento flat, nonostante ci aspettiamo un calo del 20% dei ricavi da advertising, che saranno compensati con nuove partnership con grandi aziende internazionali». Stratta ha sottolineato che la conferenza stampa si è svolta in una location non casuale, il cinema Gloria di Milano, perché si tratta dell’ultima acquisizione dell’esercente cinematografico, avvenuta lo scorso febbraio. «Abbiamo cambiato linea strategica – ha affermato – e saremo presenti non solo nelle periferie o vicino ai centri commerciali, ma anche nel centro città. In Italia siamo leader di mercato con una quota del 20%, mentre in Inghilterra siamo il secondo circuito. Attualmente abbiamo un cantiere aperto a Roma, all’interno di un centro commerciale, che verrà inaugurato nel 2015». La raccolta pubblicitaria di Uci Cinemas è gestita da Icu (concessionaria interna nata dopo che Opus Proclama ha aperto il concordato preventivo) insieme a MP Advertising. «Il cinema – ha aggiunto Andrea Stratta – sta soffrendo molto la contrazione pubblicitaria e per questo abbiamo proposto un nuovo format che non è più una sequenza di spot ma un preshow diverso, una sorta di prodotto editoriale: è già in onda quello di Disney che racconta il suo mondo, il backstage dei film, con interviste agli attori». Per quanto riguarda le dichiarazioni di Fabrizio Piscopo, a.d. di Rai Pubblicità, sull’ipotesi di una superconcessionaria del cinema che possa unire Rai Pubblicità, The Space, Movie Media e Uci Cinemas, l’a.d. di quest’ultima ha dichiarato: «Sono d’accordo con Piscopo, quattro concessionarie di cinema sono troppe. Bisognerebbe però creare una maggiore differenziazione dell’offerta, renderla più accattivante e interattiva con l’uso della tecnologia digitale». (v.a.)

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