A The Van marchio e comunicazione del 43° congresso Aidp

StampaÈ di The Van l’immagine coordinata del 43° congresso nazionale di Aidp, l’Associazione Italiana per la Direzione del personale, in corso in questi giorni (22-23-24 maggio) a Bergamo. L’agenzia milanese guidata da Luca Villani e Steven Berrevoets ha realizzato il logo del congresso, la scenografia, il book congressuale e i materiali per gli ospiti. Il rapporto tra The Van e l’associazione che riunisce tutte le  figure operanti nel panorama HR italiano, non è nuovo: da due anni, infatti, l’agenzia si occupa di DDP (Direzione del Personale), la rivista rivolta ai membri dell’associazione, di cui ha realizzato il nuovo progetto editoriale e grafico. “Persone, risorsa della terra”, è il concept del congresso di quest’anno. Al centro dei tre giorni di dibattiti, incontri e presentazioni c’è la sostenibilità del lavoro: un tema sempre più determinante per il benessere e la dignità delle persone, delle organizzazioni e delle comunità. «Il logo è ispirato a un’incisione camuna, in omaggio alla Lombardia, la regione che quest’anno ospita il congresso – spiega Steven Berrevoets, partner e direttore creativo di The Van. – Rappresenta la terra, ma prende vita attraverso un volto appena accennato, a significare la profonda identità fra l’uomo e il pianeta. Una terra-uomo (o donna) che sembra guardare l’osservatore, per rammentargli il destino comune; un’ottimistica terra verde che verso l’alto trascolora in un caldo giallo-arancio evocando il sole e, quindi, la vita». «Il tema del 43° congresso è particolarmente affascinante – aggiunge Luca Villani, partner e managing director di The Van. – Ci auguriamo che questa immagine possa contribuire a un evento davvero speciale, che metta una volta per tutte la sostenibilità al centro della cultura d’impresa, non più come un piacevole benefit, un “nice to have”, ma come una necessità assoluta». Il logo del congresso e il book congressuale sono stati realizzati rispettivamente dai visual specialist Sonia Almadori e Filippo Marré Brunenghi, con la supervisione del direttore creativo Steven Berrevoets.

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