Prossime fusioni in Wpp Italia? Costa: «Da 8 a 5 agenzie, in corso 4 acquisizioni»

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Continua la ricerca di efficienza nella casa italiana della holding di Martin Sorrell. Dopo la fusione nei giorni scorsi di 1861united e Grey Milan, che ha portato alla nascita di Grey United, il processo di integrazione e di costruzione di efficienza all’interno di Wpp Italia si protrarrà nel corso dell’anno seguendo diversi binari. Li ha delineati ieri Massimo Costa, country manager di Wpp Italia, a un incontro con la stampa: «Il mercato è cambiato e i settori chiave nella comunicazione sono diventati il media, le pr, le ricerche e il digital.

L’advertising ormai è un fanalino di coda, infatti per le nostre 8 agenzie la chiusura quest’anno non è stata buona. Non che le agenzie abbiano perso clienti, sono le revenue che questi riconoscono che sono diminuite, a cui si aggiunge il fatto che le agenzie pubblicitarie hanno costi molto alti, che non sono allineati al cambiamento del mercato. Non sappiamo adesso se ci saranno fusioni o altre operazioni, ma dalle 8 agenzie advertising attuali dovremmo arrivare probabilmente a 5 sigle integrate. In questo momento stiamo facendo acquisizioni in aree pertinenti al mercato, nello specifico siamo interessati a 4 realtà nel media, digital e shopper marketing. Prevedo inoltre cambi di management. Sono convinto che nel nostro gruppo arruoliamo i migliori creativi, ma 2 o 3 mi piacerebbe prenderli da fuori.

Continuerà inoltre la nostra strategia “orizzontale” di costruzione di team dedicati sul cliente, già l’abbiamo fatto con Vodafone e Ford e in questi giorni stiamo completando il gruppo per Barilla». Dunque un 2014 denso di cambiamenti per la holding inglese in Italia, che ha archiviato l’anno appena passato con più di 300 milioni di euro di fatturato e un profitto superiore al 10%. Wpp Italia conta 2500 persone che lavorano su 2200 clienti, 65 società tra agenzie media, advertising, pr, direct, branding, ricerche e shopper marketing. Maglia rosa, come ha dunque esordito Massimo Costa, non più per l’adv ma per altri settori: «Le pr nel nostro gruppo funzionano molto bene – specifica – soprattutto nel crisis management.

Le ricerche sono in forte crescita, vorremmo creare una “casa comune” in questo ambito per GroupM, mentre il media ha sofferto nel buying ma cresce nei servizi. L’intento è di far lavorare insieme le società del gruppo, per la massima integrazione. Due infatti sono le figure chiave di Wpp: il global leader, che è rappresentato da Satish Korde, e i 12 country manager nei vari Paesi, gli ultimi nominati sono quelli di Turchia e Israele. Sono soddisfatto perché, nonostante il calo del mercato che Nielsen dichiara attorno a –13%, abbiamo tenuto bene come gruppo. Per il 2014 prevedo che, a cavallo dell’estate, ci possa essere un rimbalzo, soprattutto in previsione dell’Expo che deve essere un trampolino di lancio». Wpp Italia si sta muovendo anche all’estero e, a questo proposito, ha “adottato” una piccola azienda, Lago, con l’intento di farla crescere in un mercato straniero.

A questo proposito ha costruito un gruppo di professionisti, sotto la direzione della team leader Isotta Enrici di Y&R, tra Enrico Dorizza di JWT, Fabio Caporizzi di Burson-Marsteller, Antonio Marazza di Landor e Massimiliano Ventimiglia di H-Art. Secondo Costa la considerazione di Sorrell per il nostro Paese non è scesa, infatti il grande boss di Wpp si è recentemente incontrato con il ministro degli Esteri Emma Bonino e il presidente del consiglio Enrico Letta, insieme a 50 ceo internazionali, nel corso dell’Ibac a Roma per la definizione del programma “Destinazione Italia” che istituisce un’agenzia governativa come corsia preferenziale per gli investitori. Sollecitato a un commento riguardo a un possibile rientro in Assocom, Costa non lesina il suo scetticismo: «Ho pagato quote altissime nell’associazione e non ho portato a casa niente. Del resto bisogna avere una comunione d’intenti, non ho il tempo per fare riunioni di condominio».

Vanna Assumma

 

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