Donald Gunn: «Il digital ha cambiato qualcosa, ma l’essenza dell’adv è rimasta la stessa»

Abbiamo intervistato Donald Gunn, esperto copywriter, già director of creative resources in Leo Burnett, al cui nome è legato il celebre The Gunn Report, da molti considerato come una fonte autorevole per misurare l’eccellenza competitiva nell’industria della pubblicità.

Gli abbiamo chiesto in che modo il digital ha cambiato il modo di fare advertising. «Il digital – risponde – ha cambiato qualcosa sicuramente, ma l’essenza è rimasta la stessa: alla base c’è sempre l’idea di veicolare un messaggio alle persone e farlo in maniera allettante e attraente. Questo non è cambiato.

L’avvento del digital ha avuto un grande effetto in quanto nuovo media, quindi social network, internet film e così via, e ha permesso di ridurre i tempi di diffusione e di favorire le campagne migliori».

La crisi finanziaria globale ha colpito duramente anche il mondo della comunicazione. Come? «Qualche volta i clienti sono più conservatori o spaventati. Quando io lavoravo nell’advertising, come copywriter ero abituato ad andare in ufficio alle dieci e mezza del mattino, lavorare per un’oretta, pensare a chi doveva andare a prendere il pranzo per poi non tornare più a lavoro.

Oggi le persone mangiano alla scrivania, lavorano dalle otto del mattino fino alle otto di sera: meno persone fanno molto più lavoro di un tempo. Con l’esplosione di internet bisogna produrre qualcosa di nuovo ogni giorno, non più come quando c’era solo la televisione.

Ma la buona notizia è che spesso le agenzie e i clienti più coraggiosi riescono a produrre un lavoro di gran lunga superiore e togliersi grandi soddisfazioni». A proposito della premiatissima campagna “Dumb ways to die”, Gunn afferma: «La adoro, assolutamente.

L’ho vista per la prima volta in Thailandia ed è così centrata, efficace, seduttiva. Ogni singolo dettaglio è divertente, tanto che quando ha vinto i due Gran Prix le persone hanno battuto le mani per un sacco di tempo, cantando il jingle che ha spopolato in tutto il mondo.

È assolutamente fantastica e per questo devo fare le congratulazioni a McCann Australia, che veramente ha colpito nel centro».

Igor Riccelli

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