Tg|adv si amplia con il blog-magazine Paper Project

Si chiama Paper Project, raccoglie una sessantina di blogger italiani e produce contenuti su sedici categorie, tra cui Lifestyle, Design, Food, Sport, Mamme, Fashion, Musica e Cinema. Non è un aggregatore, non è una testata registrata, «è un magazine a tutti gli effetti – sottolinea Chiara Fornari, fondatrice del progetto – che si differenzia dagli altri blog-magazine perché questi ultimi sono piu verticali mentre il nostro si rivolge a tante categorie con contenuti originali, creati ad hoc.

Inoltre, a differenza di altri abbiamo una linea editoriale, nonostante la pluralità di contenuti e la liberta lasciata ai singoli contributor, che identifica la “personalità” del magazine. È un prodotto con un posizionamento alto, i blogger sono selezionati per la loro qualità e credibilità, per i numeri capace di generare sulla blogosfera e sui social network, e molti di questi sono influencer».

L’attenzione ai social media è molto forte: oltre alla presenza su Twitter, Facebook, Pinterest e Google+, infatti Paper Project sviluppa progetti speciali con Instagram e Vine, e sta già tenendo d’occhio il nuovo Pose, diffuso in Usa e che presto arriverà in Italia.

«Cio che apprezzo molto – afferma Alberto Gugliada, amministratore delegato di tg|adv – è l’anima indipendente di questo progetto. Infatti la concessionaria non interferisce sui contenuti, come sempre siamo rispettosi della parte editoriale.

Per quanto riguarda l’offerta pubblicitaria, punteremo soprattutto su formati ad hoc come video, branded content, storytelling. Inoltre il sito si adatta automaticamente per la fruizione ottimale da tutti i device mobili, e cosi anche la pubblicità se ne avvantaggia.

Penso che i progetti editoriali copriranno tra il 25% e il 30% della raccolta pubblicitaria, una quota superiore a quella presente in altri siti del network. L’obiettivo è quello di superare i 500.000 utenti unici al mese entro fine anno e di arrivare al break-even entro dodici mesi. Il posizionamento è alto, quindi vogliamo lavorare sugli influencer e su un pubblico mirato.

Non è facile convincere i clienti, che cercano ancora i grossi numeri: a volte le aziende perdono di vista l’efficacia della comunicazione per guardare l’efficienza del buying, cioè il risparmio. Ma non sempre sparare nel mucchio è strategico».

Molti di questi progetti editoriali pubblicitari si presenteranno come forme di branded content, con post e commenti dei blogger su operazioni costruite ad hoc. I rappresentanti del progetto garantiscono che rimarrà inviolata la libertà dei blogger, che potranno decidere se partecipare o meno al progetto in funzione della sua coerenza con la loro visione e affinità di pensiero. Questa libera scelta è importante, in quanto ogni blogger deve mantenere la propria credibilità per fidelizzare sempre più i suoi lettori.

Vanna Assumma

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