I MILLENNIALS: LA GENERAZIONE PROTAGONISTA DEL SUPEROGGI

Chi sono i Millennials

Sempre connessi, sempre in relazione con i loro simili, sempre aggiornati e proiettati verso un futuro che vedono positivo, aperti e pronti a mettersi in gioco per farcela, alla ricerca di felicità e successo, riformatori e non rivoluzionari.

Nati dalla fine degli anni Ottanta e da subito immersi in ambiente digitale, sono la generazione più numerosa dopo i baby boomers, tre volte più grande della generazione X: i Millennials sono infatti 2,5 miliardi, oltre il 34 % della popolazione mondiale.

Si tratta della prima generazione globale, con valori, abitudini e modi di pensare convergenti in ogni paese del mondo. Ma non sono una tribù: stili, espressioni e interessi sono sempre più variegati.

Saranno i protagonisti di un mondo sempre più immerso in un processo di progressiva e radicale trasformazione che investe i principali ambiti della società contemporanea: un processo fisiologico e inevitabile di evoluzione sociale, politica e tecnologica che rende velocemente obsolete conoscenze acquisite e verità date per certe.

Motore del cambiamento e della mutazione degli scenari, i Millennials sono cresciuti in un contesto digitale e abituati sin dall ́infanzia ad utilizzare i device come mezzi di comunicazione, intrattenimento ed espressione personale.

Sono grati ai genitori per le possibilità loro offerte e sono entusiasti per il mondo di scelte che sentono di avere di fronte a sè (il 58% dichiara di considerare i genitori alla stregua dei migliori amici).

I Millennials vogliono riformare il mondo, non combatterlo (solo il 13% dei Milllennials riterrebbe necessario “combattere il sistema”). Forza e positività di questa generazione derivano da tre fattori: uso e padronanza delle nuove tecnologie, affetto e protezione di famiglie non convenzionali, arguzia e senso dello humor come strumenti più potenti della rabbia e della frustrazione nell’affrontare le difficoltà.

La vita è una sola: convergenza tra vita reale e digitale

Non pensano alla tecnologia, non parlano di tecnologia, bensì vivono la tecnologia e non riescono a immaginarsi senza accesso digitale, cui sono abituati fin dalla nascita: i Millennials sono infatti nativi digitali cresciuti in un mondo di rivoluzioni e cambiamenti tecnologici. Vivono una giornata lineare di 30 ore amplificata dalla tecnologia, elemento determinante l’identità individuale e collettiva della generazione. Il 41% di loro preferisce stare a casa piuttosto che andare in vacanza senza avere accesso a internet/telefono; il 63% si sentirebbe molto stressato se non potesse usare internet per un giorno, mentre uno su tre diventa ansioso se non può controllare il proprio account almeno una volta al giorno. Questa stretta relazione con i new media non sostituisce i canali di relazione tradizionali, bensì costituisce uno strumento indispensabile di espressione di sé, per allargare la rete dei contatti e aiutare a conoscere meglio/più in fretta gli altri.

I Millennials sono giovani multiplacing, multitasking, multitiming:

  • il 58% usa un social networks ogni giorno
  • il 36% chatta online ogni giorno
  • il 31% guarda video online ogni giorno

Tutte queste attività si traducono in centinaia di messaggi digitali emessi ogni giorno da ciascun Millennial e contribuiscono a sviluppare una capacità di sintesi maggiore e una scrittura più asciutta e finalizzata al messaggio da trasmettere. Questa generazione di studenti è abituata a scrivere, molto più delle precedenti, e gioca un ruolo determinante nell’evoluzione del linguaggio.

La tecnologia influisce inoltre nel descrivere nuovi modelli culturali e di consumo: il 59% dichiara di fare acquisti sulla base delle opinioni lette nei forum e delle recensioni on line. Social media è un concetto che va ben oltre Facebook e Twitter. Connessione costante e interazione continua hanno determinato una nuova forza collettiva e modificato per sempre il loro modo di fare le cose, dalla nascita di modelli di consumo alla Groupon alla Primavera Araba.

Il 92% dei Millennials dichiara infatti di avere più potere grazie alla convergenza tecnologica e alla connettività: che sia la capacità di fruire e sviluppare contenuti originali, l’abilità nel dar vita a nuove discussioni sui social network, sui blog e sui siti specializzati o ancora, la naturalezza con la quale sono abituati a condividere e scambiarsi contenuti, idee e proposte in tempo reale, tutto questo non fa che amplificare il senso di onnipotenza dei Millennials. Basta premere un tasto per mettere in moto le cose.

Educati in maniera non autoritaria, interpretano le sfide della vita come un gioco continuo e credono che le gerarchie siano flessibili e facilmente scalabili. Chi è bravo e preparato conosce i trucchi per vincere il sistema o semplicemente per trovare una via d’uscita, come se si trovasse in un videogame. Dopo aver impegnato più di 100.000 ore giocando ai videogame, il Millennial tende ad applicare le stesse regole del gioco alle aree più disparate della sua esistenza. Non disposti a porsi contro il sistema come i baby boomers, i Millennials vogliono giocarci.

La logica del gioco si estende anche al mondo del lavoro: il 73% crede di poter andare oltre le classiche convenzioni lavorative e il 76% si sente in grado di insegnare ai propri superiori, in virtù delle proprie competenze tecnologiche, invertendo i classici ruoli di mentore e apprendista. Questi slanci muovono da concetti profondamente radicati nei Millennials: creatività, innovazione e intraprendenza.

Dall’abilità manuale allla replica creativa, fino alla capacità di girare e montare video con gli iPhone, tutto questo significa innovazione. Il 75% è convinto che questa generazione sarà capace di cambiare i sistemi di potere più datati e il 70% ritiene che l’arma vincente per salvare il mondo sarà proprio la creatività.

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