Approvata la nuova Assocom

Ieri pomeriggio, dopo la conclusione del convegno “Comunicare Domani” svoltosi alla Triennale di Milano, è stato approvato il nuovo statuto di Assocom, che si basa su una governance con un modello più europeo, non più focalizzato sulle consulte di mestiere ma su temi di interesse e gruppi di lavoro.

Sono state ridotte le quote d’iscrizione che si baseranno su sei scaglioni, ma con un massimo decisamente inferiore rispetto al passato. Il nuovo modello organizzativo pone il presidente come “primus inter pares”, il consiglio direttivo sarà composto da 9 consiglieri (anziché i 18 previsti fino ad ora) che avranno maggiori responsabilità e più deleghe, tra cui l’elezione del presidente e la definizione dei gruppi di lavoro.

Questi ultimi avranno un budget approvato dal consiglio direttivo e dovranno produrre risultati in un tempo definito. Una volta terminata la loro funzione, si trasformeranno in forum aperti. I gruppi comprenderanno non solo associati ma anche persone esterne.

Assocom, si legge in un comunicato, ha l’obiettivo di rappresentare le aziende della comunicazione, secondo un principio guida che è il rispetto verso i clienti, verso i collaboratori, il pubblico, sé stessi e i concorrenti.

Per quanto riguarda gli impegni che Assocom si è presa con l’obiettivo di portarli a termine entro ottobre, Enrico Gasperini, founder ed executive chairman di Digital Magics nonché co-presidente di Assocom, ha spiegato: «Abbiamo rinforzato il centro studi dell’associazione; infatti l’edizione 2013 di “Comunicare Domani” è stata la più approfondita degli ultimi anni.

Per quanto riguarda la ricerca di settore, la stiamo preparando sugli economics (paid media e below the line) e sul censimento quantitativo delle agenzie. Abbiamo intensificato i servizi, in particolare i corsi, i seminari, gli approfondimenti, e abbiamo organizzato un gruppo di lavoro con Upa che riflette sull’evoluzione del sistema delle metriche.

L’obiettivo è anche quello di un allargamento della base associativa ad altre tipologie di agenzie, soprattutto le digitali. Sono convinto anche che le grandi agenzie che sono già uscite dall’associazione potrebbero rientrare, ma tutto dipenderà dal presidente che avremo in autunno e dalla campagna elettorale che farà.

Però, in un momento come quello attuale, è necessario fare gioco di squadra e avere una rappresentanza in grado di dialogare con le istituzioni e con il comparto industriale».

Vanna Assumma

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