UNA: la contrazione del mercato degli investimenti media a -12,2%. Per il 2021 le previsioni sono positive

Si è svolto ieri in versione digitale “Comunicare Domani”, promosso da UNA – Aziende della Comunicazione Unite. Il programma di interventi aveva l’obiettivo di approfondire il tema 2020 “Capire per Ripartire” attraverso pareri autorevoli, prospettive, esperienze ed esigenze di aziende e operatori. «Il valore di un brand è un insieme di tanti asset e la comunicazione è un pilastro fondamentale. Comprendere lo scenario, capire qual è la direzione da prendere, compiere scelte anche coraggiose è l’imperativo di oggi» ha dichiarato in apertura Emanuele Nenna, presidente UNA. Marianna Ghirlanda, presidente Centro Studi di UNA, ha quindi illustrato un aggiornamento sui dati degli investimenti media per la chiusura del 2020 e le stime per il 2021. Le previsioni sulla chiusura mostrano una contrazione del 12,2%, come risultato della crisi innescata quest’anno dalla pandemia, tuttavia meno pesante di quanto stimato a luglio (-17,4%), con un valore di mercato che dovrebbe raggiungere i 7,7 miliardi di euro. Secondo i dati del Centro Studi UNA, il trend di ripresa promette di proseguire anche nel 2021, quotando il mercato a 8,7 miliardi di euro e una crescita anno su anno del 13%, che riporterà il settore non lontano dai livelli del 2019 (8,8 miliardi di euro). Anche se con flessioni differenti tutti i mezzi risultano colpiti: in primis il cinema (-49%), seguono la stampa con i periodici (-31,5%), l’ooh (-30,2%) – che soffre meno di quanto ipotizzato a luglio (-34,4%) – e la radio (-20,9%). Complici diverse abitudini di fruizione dei media, registrano un andamento migliore del previsto la stampa quotidiana (-20,7% contro il -27,4% stimato a luglio), la tv (-12,3%) e il digital (-5,3%, meno della metà delle stime di luglio, ovvero -12,1%). Per il 2021 l’aspettativa di una ripresa più cospicua per i settori maggiormente colpiti nel 2020, a partire dal cinema (+50,7% YoY) e ooh (+35,8%). Trend in crescita anche per radio (+15,1%), digital (+14,3%) e TV (10,7%). La stampa mostra segni di miglioramento anche se non riesce a superare la soglia della “doppia cifra” – rispettivamente 6,0% per i periodici e 3,3% per i quotidiani – ma migliora la prospettiva rispetto alle stime di luglio, che in entrambi i casi erano sotto il 2%. «Il 2020 si conferma un anno anomalo e, anche se si registrano alcuni trend incoraggianti, il periodo è ancora molto incerto, tenuto conto anche delle più recenti indicazioni governative. Sicuramente l’impatto del Covid-19 è stato importante ma – per riprendere il tema dell’evento – è fondamentale ora fermarsi, analizzare lo scenario e attivare processi virtuosi. In parte i dati dimostrano che questo sta già accadendo. C’è sicuramente ancora tanta incertezza ma ciò che è certo è che la comunicazione rimane una leva vitale in tempi di crisi pertanto è essenziale rivedere le proprie strategie, aggiornarle, ma non farne a meno» sono le conclusioni di Marianna Ghirlanda.

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