Publicis Media Italy: come il Coronavirus ha cambiato le abitudini degli italiani

Publicis Media Italy ha analizzato come l’emergenza Coronavirus ha modificato le abitudini delle persone sia in termini di fruizione dei mezzi sia in termini di decisione di acquisto. I media che più hanno rilevato gli effetti del Coronavirus, per la necessità di informazioni, sono la tv, il digital e il social. Le presenze davanti al televisore hanno fatto registrare incrementi significativi con la programmazione dei canali tv generalisti cambiata per dare maggiore attenzione all’informazione. Nei palinsesti informativi il micro genere “attualità” ha avuto il 17%2 in più di spazio nella settimana dal 21/02 all’1/03 rispetto ai dieci giorni precedenti 11-20/02. Con la tv, anche il mezzo digitale ha visto un forte incremento di utenza nelle ultime settimane relativamente alla sua componente informativa. Gli utenti unici giornalieri dei principali siti di informazione, infatti, sono esponenzialmente cresciuti come il numero di sessioni totali, questo a dimostrazione di una frequenza di accesso elevata nel corso della giornata con lo scopo di verificare aggiornamenti in tempo reale sui brand editoriali ritenuti maggiormente affidabili. Nell’ultima giornata di rilevazione Audiweb, venerdì 28 febbraio, gli utenti unici ai siti di Repubblica, Corriere, Il Messaggero, Fanpage e TGCom sono aumentati in media del +48% rispetto a venerdì 14/02; anche il totale sessioni è cresciuto mediamente del +63% in confronto ai due venerdì precedenti del mese di febbraio. Da Twitter si rileva la top five dei post più condivisi dove emergono contenuti sia ironici sia informativi; di quest’ultimo gruppo emergono quelli pubblicati dall’account della Croce Rossa, dedicati alla condivisione di comunicazioni, e dal Dipartimento della Salute, con gli aggiornamenti dei conteggi ufficiali sui contagi. Anche le ricerche su Google della parola chiave Coronavirus hanno raggiunto il picco nello stesso periodo, in data 23 febbraio, con un trend in continuo calo nei giorni successivi arrivando a registrare un terzo dei volumi in poco più di una settimana il 1 marzo. La paura del contagio ha impattato anche sulla vita sociale con la chiusura dei teatri e sullo svolgersi degli eventi. Anche il cinema ne ha risentito, nel weekend (22-24/02) ha registrato un -44%5 al botteghino rispetto al weekend precedente. Il Coronavirus ha anche innescato la corsa all’approvvigionamento, non solo di prodotti per l’igiene ma anche di scorte alimentari con aumenti delle vendite a due e tre cifre percentuali nel primo weekend di diffusione del virus. Il nostro Paese ne risente anche in ambito turistico con un aumento di disdette per il prossimo periodo di vacanze legato alla Pasqua, soprattutto nel Nord Italia. Gli investimenti pubblicitari di conseguenza si sono in parte modificati, alcune campagne sono state momentaneamente bloccate, come ad esempio quelle del settore viaggi, e altre che hanno confermato le campagne cavalcando il momento, ad esempio il mondo del food delivery. In questo momento non è ancora possibile tracciare le effettive conseguenze sul mercato pubblicitario che può aver prodotto il Coronavirus, ancora adesso non è chiaro per quanto tempo questa situazione continuerà.

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