Reputation Manager, il 51% della Rete ha una percezione positiva di Sergio Marchionne

Nel suo osservatorio Top Manager Reputation, Reputation Manager ha seguito per anni la storia digitale di Sergio Marchionne, a .d. di Fca scomparso questa settimana, spesso in cima alla classifica dei 100 manager in Italia con la migliore reputazione. Analizzando i commenti online all’interno di blog, forum, testate giornalistiche, social network e monitorando le reazioni online degli utenti nel corso degli anni è stato così possibile tracciarne la “biografia digitale”. Sono stati analizzati gli ultimi 14 anni della reputazione digitale di Marchionne e il bilancio è decisamente positivo: il 51% dei contenuti web sul manager è a suo favore e solo il 23% delle conversazioni è negativo (il 26% è neutro). Tuttavia il periodo che va dal 2004 al 2013 fotografa l’immagine di un web nettamente diviso tra chi lo criticava (36% di negatività) e chi ne apprezzava le doti manageriali (31% di positività) con un 33% di sentiment neutro. Il 2004, anno in cui Marchionne viene nominato a.d. del gruppo Fiat, e buona parte del 2005 sono i periodi che più di tutti gli altri sono stati caratterizzati da una sovraesposizione mediatica su tutti gli aspetti che riguardano l’immagine personale del manager, la sua vita privata e la sua storia familiare. Veicolo forte dell’identità personale di Marchionne sul web sono i video delle sue imitazioni messe in scena da Maurizio Crozza, continuamente ripresi e commentati, che hanno stigmatizzato certi suoi tratti facendone un vero e proprio stile. Il 2006 è l’anno in cui il manager del Lingotto fa visita a Papa Benedetto XVI, una delle poche occasioni in cui lascia nell’armadio il suo maglioncino. Ma sarà il 2007 l’anno in cui il manager sarà il soggetto principale delle conversazioni online degli utenti digitali. Proprio in quel periodo infatti Marchionne è vittima di un drammatico incidente automobilistico. Il web si mostra poco solidale con il manager e il sentiment di questo periodo è decisamente negativo. Molti sono i commenti critici sulla guida spericolata di Marchionne. Il sentiment online del periodo che va dal 2008 al 2013 è sia positivo (23%) grazie all’impegno di Marchionne per risollevare le sorti dell’azienda, sia negativo (32%) a causa degli scioperi operai e l’uscita di Fiat da Confindustria. Numerose, infatti, sono le critiche verso le decisioni dell’a.d. sugli stabilimenti di Termini Imerese, Pomigliano e Mirafiori. Il 2013, invece, è un anno decisamente positivo e possiamo definirlo come “l’anno della svolta” grazie all’acquisizione di Chrysler. “Alfa Romeo” dopo Fiat e Ferrari è la parola più associata in rete al nome di Marchionne, in maniera decisamente positiva: il 62% di articoli e commenti evidenzia favorevolmente le decisioni prese dal top manager per il rilancio dello storico brand del Gruppo, in particolare nel 2016 l’investimento di un miliardo di euro e nel 2017 il piano per il ritorno di Alfa in Formula 1 fortemente voluto da Marchionne.

Il 15% di contenuti negativi su questo argomento riguarda invece principalmente il ritardo della produzione di Alfa Giulia nel 2015. Gli anni del 2017 e del 2018 registrano un trend decisamente positivo per il numero uno di Fca-Ferrari: gli investimenti negli States, la collaborazione con Trump, la rapida ascesa in Borsa del titolo Fca, le nuove tecnologie unite agli investimenti nell’elettrico e ibrido Ferrari. Da settembre 2017 fino alla sua ultima apparizione pubblica a fine giugno 2018, Marchionne è stato sempre in cima alla classifica dei top manager italiani. Il picco di maggiore positività lo raggiunge a marzo 2018. È decisamente questo il periodo in cui Sergio Marchionne raggiunge “vette reputazionali” inedite (uno score di 80,7 su 100), grazie ai risultati record di Ferrari (8.400 auto vendute nel 2017 e ricavi in crescita del 10%), agli utili di Fca che raddoppiano dimezzando il debito e ai suoi progetti per il futuro, come l’accordo con Google nel business delle auto senza conducente.

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