Safer Internet Day, Telefono Azzurro coinvolge tutti i protagonisti dell’ecosistema digitale

I numeri sono preoccupanti: 6 adolescenti su 10 sono vittime dello streaming live; per il 40% del target il web rappresenta luogo di minaccia, mentre quasi il 40% ha paura del cyberbullismo. La linea di ascolto 1.96.96 che fa capo a Telefono Azzurro ha gestito lo scorso anno circa un caso al giorno di problemi riconducibili a Internet. Cyberbullismo, pornografia e pedopornografia, adescamento, sextortion, grooming sono le situazioni di pericolo che bambini e adolescenti vivono quotidianamente durante la loro navigazione online o sui social. Tutto questo emerge dall’attività quotidiana degli operatori del Centro d’Ascolto dell’associazione, presieduta dal professor Ernesto Caffo, ed è stato confermato dalla ricerca effettuata da Sos Il Telefono Azzurro insieme a Doxa Kids che ha preso in esame più di 1000 tra bambini e adolescenti italiani. La ricerca è stata presentata ieri a Milano in occasione del 6 febbraio, Safer Internet Day, ovvero giornata internazionale di sensibilizzazione sui rischi legati al web istituita nel 2004 dall’Unione Europea e coordinata dai network Insafe e InHope. I risultati dell’indagine confermano la paura dei più giovani di diventare vittime inconsapevoli di un’esposizione non sempre sicura a uno strumento utile sì, ma incontrollato. Il 26% degli adolescenti tra i rischi di internet teme di incontrare notizie false (fake news), soprattutto in ambito salute visto che nel 21% dei casi vengono diffuse notizie diverse e discordanti in merito allo stesso tema, oppure informazioni che poi si rivelano false o inutilmente “terrorizzanti”. Un terzo degli adolescenti acquista giochi online e dedica al web più di 2 ore al giorno trascorse tra utilizzo della rete e gaming; nella fascia 8-11 anni lo fa oltre il 20%. Inoltre il 32% dei bambini è molto impaurita dall’ipotesi di leggere frasi volgari o violente. La gamma di rischi che bambini e adolescenti corrono online richiede una molteplicità di reazioni, alcune concentrate sul loro comportamento, altre invece su soluzioni tecnologiche. Quello che collega però tutte queste risposte è la necessità di una visione globale: la tutela dei bambini online, indipendentemente dai rischi specifici che corrono, richiede azioni organiche e coordinate che tengano conto delle diverse circostanze relative alla vita dei bambini e degli adolescenti, e alla vasta gamma dei soggetti coinvolti imprese, legislatori, genitori, insegnanti e gli stessi bambini ragazzi. Da qui è nata la “Carta di Milano per la Dignità dei Bambini e degli Adolescenti nel Mondo digitale”, firmata proprio ieri dall’assessore alla trasformazione digitale e ai servizi civici di Milano, Roberta Cocco. La Carta di Milano propone un decalogo di raccomandazioni che impegnano le aziende alla collaborazione e all’attenzione per lo sviluppo di un Internet a misura di bambini e di adolescenti. All’evento milanese, che verrà replicato oggi a Roma, hanno preso parte anche alcuni studenti, protagonisti di un confronto – agevolato da opinion leader ed influencer – con esperti del mondo accademico, istituzioni, aziende ed agenzie formative, portato poi anche in rete grazie all’utilizzo dell’hashtag #kids4sid. Sempre durante l’incontro è stato ufficialmente presentato “Sbullizzati”, nuovo blog ideato da Telefono Azzurro e Smemoranda, ospitato sul sito Smemoranda.it per raccontare storie vissute in prima persona dai ragazzi, raccolte da Salvatore Vitellino per la redazione Smemo. Una sequenza di esperienze da condividere, per imparare che il bullismo si può battere, anche grazie ai consigli di Luciano Spinelli, Benji & Fede, CiccioGamer, Giacomo Mazzariol e tanti altri. A presentare il progetto c’erano il direttore di Smemo, Nico Colonna, e Germano Lanzoni, meglio conosciuto come “Il milanese imbruttito”, che ha deciso di sostenere il progetto accanto a Smemo.

 

Barbara Tomasi

 

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