OMD indaga sui “nuovi italiani” e sui diversi comportamenti d’acquisto

OMD traccia il ritratto dei nuovi italiani con la terza edizione del progetto di ricerca “The Future of Italy”, presentata ieri a Roma, presso il Senato. Dopo aver esplorato le nuove tipologie di famiglie e il ruolo degli influencer nelle decisioni d’acquisto, quest’anno l’indagine, effettuata in collaborazione con Doxa, ha scattato la fotografia dei “nuovi Italiani”, ovvero gli immigrati di prima e seconda generazione, stimati in circa 6,6 milioni di persone, ai quali è stato chiesto di raccontare come vivono le differenze linguistiche e culturali, qual è il loro rapporto con la scuola e con il lavoro, per poi approfondire il rapporto con brand e comunicazione. Ne emerge un ritratto fatto da individui per lo più giovani (tra la popolazione maggiorenne il 73% ha meno di 45 anni), e che non sono equo distribuiti su tutto il territorio nazionale. Le prime a integrarsi sono le donne che arrivano prima nel Bel paese e sono le prime a imparare la lingua. Anche nel caso dei nuovi Italiani emerge che le nuove tipologie di famiglie sono diffuse tra chi non è originario del nostro paese, con una quota del 49%. Esplorando sogni e paure si è scoperto che ci sono più ponti che muri a metterci in relazione. Tra i pilastri di questo ponte c’è sicuramente la comunicazione: proprio per questo OMD si è posta in prima linea nel capire a fondo le caratteristiche di questa importante fetta della popolazione che rappresenta una grande opportunità, ancora molto inesplorata, e ha voluto condividere la conoscenza ricavata dai dati con i suoi clienti. Oltre ad aver indagato le abitudini mediatiche di questo pubblico, sono stati analizzati a fondo i comportamenti d’acquisto e l’approccio alla comunicazione di chi si trova a vivere in una cultura diversa da quella di origine. Graziana Pasqualotto, managing director di OMD, ha commentato: «Come attori della comunicazione abbiamo un’importante responsabilità nel trovare i giusti binari attraverso i quali veicolare i contenuti, nell’essere capaci di creare immedesimazione e favorire così quel delicato processo di integrazione che passa non solo attraverso temi politici ma anche e soprattutto attraverso la capacità di creare ponti, attraverso la conoscenza». Con questa ricerca OMD ha voluto mettere in luce il fatto che ci sono nuove storie da raccontare e nuove voci da coinvolgere. Nell’analizzare i dati sono emerse strade e ponti che uniscono chi è in Italia da sempre e chi l’ha scelta per costruire un futuro diverso. Tutti gli attori: aziende, brand, media, politica possono giocare un ruolo rilevante come acceleratori e facilitatori dell’integrazione e la comunicazione può essere un fattore chiave per potenziare il senso di appartenenza a questo paese.

graziana-pasqualotto

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