Mondadori conferma la cessione di Bompiani a Giunti Editore per 16,5 milioni di euro

A seguito del consiglio di amministrazione riunitosi ieri, Arnoldo Mondadori Editore ha reso noto che la controllata Rizzoli Libri ha sottoscritto il contratto di cessione del ramo d’azienda relativo alla casa editrice Bompiani a Giunti Editore, storica casa editrice fiorentina fondata nel 1841 e capogruppo di uno dei principali gruppi editoriali italiani. Il corrispettivo complessivo dell’operazione è pari a 16,5 milioni di euro, comprensivo di 5,3 milioni di euro relativi ad asset trasferiti all’acquirente. La previsione per l’esercizio 2016 relativa al perimetro oggetto di cessione stima ricavi per 15,3 milioni di euro e un Ebitda normalizzato di circa 1,3 milioni di euro; al 30 giugno di quest’anno Bompiani detiene una quota dell’1,8% nel mercato trade (fonte GfK). La cessione di Bompiani avviene in ottemperanza ai rimedi indicati dal provvedimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nell’ambito dell’operazione di acquisizione di Rizzoli Libri finalizzata il 14 aprile; il perfezionamento dell’operazione è soggetto all’approvazione preventiva da parte di AGCM. Il consiglio di amministrazione ha inoltre approvato il progetto di fusione per incorporazione della controllata Banzai Media in Arnoldo Mondadori Editore, predisposto ai sensi degli artt. 2501-ter e 2505, comma 1, cod. civ. ed approvato, sempre in data odierna, anche dal consiglio di amministrazione di Banzai Media. L’operazione ha come obiettivo la piena integrazione delle attività di Banzai Media – i cui brand manterranno autonomo e distinto il proprio valore – con le digital properties dell’area Periodici Italia. Sarà quindi possibile creare una gamma di offerta unificata, in grado di proporsi da leader sia verso gli investitori pubblicitari sia verso gli utenti con un miglioramento del time to market, mettendo a fattor comune tutti gli asset e know-how reciproci e usufruendo di processi gestionali più rapidi ed efficaci. La fusione è attesa entro il 15 gennaio del prossimo anno; ai fini contabili e fiscali avrà decorrenza dal primo gennaio.

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