Street food e promozione del territorio

Adele MessinaL’Italia è il Paese con più siti Unesco al mondo. In questa rubrica ci occuperemo delle strategie messe a punto per comunicare e promuovere tale patrimonio. Come comunichiamo l’ Arte, la Cultura e il nostro Territorio? Come comunica il Bel Paese? Quali gli attori coinvolti? Metteremo in evidenza gli investimenti nel marketing in questo settore che merita approfondimenti e promette sorprese. E che oggi più che mai deve essere all’altezza del suo immenso patrimonio.

Partiamo con un settore che sta raccogliendo consensi e in costante crescita. Conosciuto come street food o cibo di strada.

Raccontare il territorio, promuoverlo e creare attrattiva. Succede anche lavorando su tre o quattro ruote, per trasportare qualità e passione e portare l’eccellenza enogastronomica in giro, da una parte all’altra del Paese. Oppure in piccoli locali in loco, posti in un contesto storico-artistico importante,  per soste veloci, giusto il tempo di acquistare il prodotto e consumarlo in strada, con il plus-valore di ammirare monumenti e vedute d’autore, quindi con il ruolo essenziale di completare l’offerta emozionale.

Qualità low cost. Le strutture, soprattutto quelle itineranti, sono personalizzate con creatività e incarnano lo spirito del prodotto che rappresentano. Sì, perché non si sta parlando dei classici furgoncini venditori di hot dog e crauti localizzati in prossimità dello stadio. Si tratta di veri e propri “Ambasciatori di Qualità” del nostro territorio.

Gli street chef rappresentano l’italianità, anche nei mezzi, spesso Apecar, simbolo del made in Italy nel mondo. Lo street food si posiziona in un mercato che è attento alla genuinità dei prodotti, alla bellezza/originalità del packaging,  all’esperienza e alla condivisione della stessa grazie ai canali social che informano, prima con la creazione degli eventi e dopo con le recensioni, e alla geolocalizzazione. Ne è un esempio il Food Selfie dove ci si ritrae  in una immagine che include spesso il territorio, e il cibo che lo incarna ne diviene simbolo.

Secondo Forbes nella classifica mondiale del migliore  Street Food  la prima città europea si trova al 5° posto, e si tratta di Palermo. Allora andiamo proprio nella città siciliana a scovare un esempio di food marketing sicuramente vincente: Nino ù ballerino, alias Antonio Buffa. Nino da ben tre generazioni è punto di riferimento in città, per chi vuole gustare il classico Panino cà musea, il Panino con la milza. Viene chiamato “ù ballerinu” per le sue “annacature”,  movimenti fatti a suon di musica. Tra i vari riconoscimenti, vanta la partecipazione all’inaugurazione  del Master of Management in Food & Beverage  all’Università Bocconi per la sua company presentation. Ad ogni morso, un pezzo di storia. Ma la tradizione deve sempre incontrare l’innovazione. Ci si reinventa e riposiziona sul mercato, e per fronteggiare il punto di debolezza di questo cibo, la pesantezza, Nino ha trovato il metodo del tovagliolo per assorbire i grassi. Un vero e proprio panino light, per comunicare leggerezza, e andare incontro ad un target che preferisce cibo leggero.  Sito e tutti i maggiori social sempre aggiornati. Il suo claim emozionale? “La milza è una questione di cuore!” Velocità, dinamismo, passione, prodotti tradizionali e autentici, la tranquillità di trovare sempre aperto, completano il quadro.

Ma il Cibo di strada ha origini antiche. Secondo il libro “Street Food all’Italiana” edito da Giunti, di Clara e Gigi Padovani, parte  dagli scavi di Pompei, dove in antichità esistevano ben 89 Thermopolia, botteghe che vendevano manicaretti caldi. Secondo Coldiretti il fenomeno dello Street food coinvolge circa 35 milioni di consumatori Italiani.

Ad Expo non poteva mancare una nutrita presenza dello Street food, anche attraverso mezzi mobili e con prodotti senza glutine. E lo stile dello Street food piace anche ai grandi brand. Barilla, infatti, ha da tempo creato degli eventi, curati dall’agenzia Mirata, con cucine mobili per far assaggiare la pasta in vari tour in tutta Italia.

Adele Messina

Per entrare in contatto con l’autore: adelemessina.press@gmail.com

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