Saatchi & Saatchi guarda al lusso da una nuova prospettiva

Giuseppe Caiazza
Giuseppe Caiazza

Un nuovo concetto di lusso applicato alla sfera dei beni di largo consumo. Sembra quasi una provocazione quella lanciata ieri da Giuseppe Caiazza, ceo di Saatchi & Saatchi Italia e Francia, nel corso di un incontro con la stampa a Milano per fare il punto sugli sviluppi e sull’andamento dell’agenzia creativa più premiata d’Italia, forte di oltre 40 anni di esperienza globale e multisettoriale. «Spesso, in passato, molti marchi si sono voluti ispirare al mondo del lusso con l’obiettivo di rendersi più attraenti (e di conseguenza più costosi) agli occhi dei consumatori – ha spiegato Giuseppe Caiazza. – Oggi, è forse il mondo del lusso a poter trarre qualche elemento di ispirazione dai FMCG (Fast Moving Consumer Goods, beni di largo consumo). Sono loro che da qualche anno hanno aderito con entusiasmo all’inarrestabile passaggio dalla cosiddetta Attention Economy alla Participation Economy, creando un rapporto quotidiano e continuativo con i propri clienti, facilitato dalle tecnologie in continua evoluzione. Non è quindi un caso che oggi alla testa dei più importanti poli del lusso vengano chiamati manager con un’esperienza decennale nel settore dei beni di largo consumo». Non essendo un istituto di ricerca e non avendo la pretesa di basarsi su rigorosi percorsi, Saatchi & Saatchi ha voluto adottare una metodologia etnografico qualitativa: l’Xploring, utilizzata quotidianamente per i numerosi clienti che il Network serve nel mondo. «Non interviste, ma conversazioni, che permettono di andare più a fondo e trovare degli insight a volte inaspettati, ma più veritieri». Condotto in nove Paesi (Thailandia, Cina, Giappone, India, Emirati Arabi, Messico, Stati Uniti, Regno Unito, Italia), lo studio di Saatchi & Saatchi analizza i cambiamenti in atto del settore e individua, nelle modalità di comunicazione dei marchi Premium, la nuova dimensione strategica, coerente a un concetto di lusso legato sempre più alla sfera personale. «In base all’esperienza che abbiamo acquisito lavorando per brand di lusso e non – prosegue Caiazza – abbiamo notato che ci sono alcuni cambiamenti di paradigmi di cui le marche di lusso potrebbero beneficiare nelle loro future strategie di espansione. Da prodotto inaccessibile e distaccato oggi il lusso deve diventare fonte di valori umani, forti e duraturi. Le persone sono in cerca di significati non di eccessi sfrenati e gratuiti. Il fascino di uno status che non si compra ma si guadagna. Da attaccamento alla tradizione, il nuovo lusso deve oggi anche comunicare amore per l’innovazione, apertura verso un mondo in costante evoluzione. Inoltre il lusso deve oggi veicolare esperienze sempre personalizzate e più coinvolgenti, ma anche divertenti e rilassanti. È infine necessario prevedere piattaforme per mettersi in relazione con i consumatori».

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