Solo il 35% delle donne è ai vertici dei giornali

paytvIl sesso femminile, secondo i dati dell’American Society of News Editors, rappresenta soltanto il 35% dei vertici dei quotidiani cartacei.

Ancora meno nella tv dove la percentuale scende al 20%. L’ultimo numero di Nieman Report è stato dedicato in particolare alla condizione femminile nei media.

La Bulgaria è la nazione più all’avanguardia in questo senso. Là le donne sono al vertice del giornalismo perché questo non è mai stato preso troppo sul serio: sotto l’egida comunista, la stampa era pesantemente sotto censura ed il giornalismo era mal pagato; al giorno d’oggi, non a caso, il cuore dei mezzi di comunicazione focalizza e si occupa di contenuti da tabloid, intrattenimento, pettegolezzo e scandali.

Le donne gestiscono solamente tre delle testate di livello nazionale, otto dei maggiori quotidiani con tiratura sotto le centomila copie, tre delle maggiori testate con tiratura sotto le 50.000 e… soltanto tre delle 25 testate di punta a livello internazionale sono condotte e gestite da una donna.

I numeri sono più anomali in radio e TV: nel 2014, un sondaggio 2014 della Radio Television Digital News Association (RTDNA), rivelava come, a dispetto di più del 40 per cento della forza lavoro ivi impiegata, la TV vedesse solo il 31 per cento delle donne alla direzione dei notiziari TV e un ancor peggiore 20 per cento nel livello di direzione generale; la medesima ricerca statistica rivelava che l’altra metà del Cielo annoverava un misero 23% nei notiziari radiofonici come direttori ed uno striminzito 18% nella dirigenza generalmente intesa.

Comunque cattive notizie anche dalla maggior parte del mondo: il Global Report on the Status of Women in the News Media, il rapporto globale sulla condizione femminile nei media giornalistici, ha interrogato più di 500 aziende media in più di sessanta paesi, e verificato che gli uomini occupano il 73 per cento dei posti di lavoro di vertice.

 

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