Arriva la superconcessionaria digitale dei publisher per rispondere a Google e ai centri media

googleUna concessionaria vera e propria forse no, ma un’aggregazione ad obiettivi limitati magari sì. Dovrebbero farne parte i rami digitali delle strutture commerciali di alcuni dei principali gruppi della carta stampata e poi Banzai, soggetto, invece, che si può definire a tutti gli effetti nativo digitale. Dentro l’alleanza, a stare ai rumors propagati da Dagospia – che sarebbe stato alimentato dal gruppo Caltagirone che, guarda caso, non entrerebbe nel patto – ci sarebbero niente meno che Mediamond, Manzoni ed Rcs Pubblicità, e quindi la realtà fondata da Paolo Ainio. “Il Fatto Quotidiano” da una lettura politica e i cdr di alcune testate chiamate in causa paventano già gli effetti distorsivi – perfino della libertà di stampa – che l’accordo tra società di ex nemici giurati (Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti)  potrebbe generare. In verità la trattativa condotta dalle realtà guidate da Massimo Ghedini (Manzoni), Raimondo Zanaboni (Rcs Pubblicità), Mediamond (Davide Mondo), Banzai Media (Andrea Santagata) dovrebbe avere fini molto diversi. Squisitamente commerciali e di natura essenzialmente difensiva. In ballo, almeno per adesso, non ci sono centinaia di milioni di euro. E non è ipotizzata nemmeno una clamorosa sinergia strutturale capace di rendere straordinariamente più leggera ed efficiente la nuova superconcessionaria. L’idea, piuttosto, sarebbe quella di conquistare peso sufficiente a contrastare sul mercato il ruolo sempre più imponente che  – specie grazie all’inventory di programmatic advertising acquisite alle aste virtuali in real time – cominciano ad avere, oltre a Google, che dipone però di prodotto proprio, anche le holding dei principali centri media. La voglia, quindi, sarebbe quella di conquistare forza contrattuale in un mercato in cui altrimenti hanno gioco facile il gigante di Mountain View e le centrali media. E, a quanto  pare di capire, non tutta l’offerta digitale dei soggetti citati entrerebbe nel pacchettone venduto in maniera concentrata. Ciascuna concessionaria terrebbe in casa la curatela degli spazi premium. Al centro dell’accordo – a quanto dicono le voci – ci sarebbe soprattutto la parte video dell’offerta digitale, che in Italia ha avuto uno sviluppo particolarmente positivo per quello che riguarda l’online. Le indicazioni che arrivano ipotizzano che nella nuova entità  Mediamond, (partecipata da Mondadori e Publitalia), Manzoni (la concessionaria del gruppo l’Espresso), Rcs Pubblicità (concessionaria del Gruppo Rcs) e Banzai (multimedia company controllata da Paolo Ainio e da Matteo Arpe) detengano ciascuna il 25% della proprietà e vi conferiscano parte del proprio personale di vendita specializzato.

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