Chi grida allo scandalo per le “prostitute” di Louis Vuitton?
Un video-choc. Almeno, così è stato definito dalla stampa francese (e non), ma a ben pensare la morbosità sta negli occhi di chi guarda. Veniamo al fatto: Louis Vuitton ha lanciato un video per presentare la collezione di lingerie autunno-inverno 2013-14, filmato che in realtà sembra sia stato commissionato dal periodico inglese The Love Magazine e del quale lo stesso Marc Jacobs, stilista della griffe, ha detto di non saperne niente. Ma perché tanta ritrosia?
Il video, girato dal regista James Lima, mostra modelle come Cara Delevingne, Georgia Jagger, e altre, che ancheggiano nella notte all’ombra dei lampioni, gambe nude, tacchi alti, vestite di sola lingerie di alta classe.
Il riferimento è chiaro: le modelle rappresentano le prostitute, anche se è difficile pensare che meretrici di alto bordo passeggino per strada alla mercé di chiunque, né che le comuni “passeggiatrici” che siamo abituati a vedere nelle nostre strade siano così ben s-vestite, con tulle di seta e pizzo!
Certo, il senso di questo filmato non è chiaro, anche perché le modelle-prostitute vengono riprese intente ad accarezzare il proprio corpo, e la telecamera indugia sulla nudità femminile. Ne è risultato che giornali, donne, associazioni, le stesse attiviste di Femen si sono fortemente adirate per la rappresentazione distorta del femminile e per la scelta di accomunare il nudo alla moda.
E’ vero del resto che la prostituzione è una realtà che esiste e per certi versi meno dannosa per l’immagine femminile di tanti corpi di donna mostrati seminudi e senza dignità in televisione.
Un’altra lettura potrebbe essere legata al ruolo di modella come se fosse una professione in cui si vende il proprio corpo, pensiero che assale guardando la parte finale del video. Indubbiamente la regia è ineccepibile, le riprese sono rarefatte, la musica è soave, si tratta chiaramente un prodotto artistico.
Però, perché la moda continua imperterrita a provocare invece di creare progetti dotati di senso?
Vanna Assumma
