Arriva MEC Wavemaker, la unit di MEC dedicata al content marketing

Dopo averla già lanciata in 12 Paesi nel mondo, MEC (GroupM) porta in Italia la divisione “Wavemaker” specializzata in attività di content marketing che si occuperà di tutto ciò che riguarda la gestione del contenuto dalla consulenza strategica e al social, passando per il SEO e la misurazione, fino ai servizi creativi e le partnership, secondo la logica del “Purposeful Content” (MEC Momentum).

«Le agenzie media di nuova generazione per crescere dovranno consolidare i volumi, l’incremento della redditività e l’innovazione di prodotto e tecnologica – commenta Luca Vergani, ceo MEC -. Nell’area di sovrapposizione tra i servizi a valore aggiunto e l’innovazione nasce MEC Wavemaker, con cui vogliamo fare la differenza nel mercato della gestione e creazione di contenuti».

Guidata dal cso Julian Prat e dal content & innovation director Alessandro Pastore, MEC Wavemaker può contare in Italia su un gruppo di 18 professionisti tra strategist, editor, seo specialist, account, analyst e una direzione creativa. La unit del centro media, che vede un +10% del billing sul 2016 (1,3 miliardi RECMA 2015), ha triplicato la crescita complessiva nel 2016 e prevede ancora una progressione 2.5x nel 2017.

«Questo lancio valorizza l’evoluzione digitale dell’approccio strategico MEC – spiega Prat -. Un approccio che mette il consumatore al centro e ci permette di comprendere il processo che influenza le decisioni d’acquisto».

Negli ultimi mesi già acquisiti diversi clienti tra cui Sky, Nivea, Grana Padano, Michelin, Henkel, Philips Lighting, Consorzio Dolomiti Superski, Todis e l’ultimo arrivato Meridiana.

«Ormai quasi tutti i responsabili marketing sono convinti dell’importanza dei contenuti – aggiunge Pastore -. Ma ciò di cui non sono sicuri è perché, come, quando e dove inserirli nei piani di marketing, o quanto investire per una corretta delivery».

Oggi il content è soprattutto un’opportunità di lungo periodo per entrare in contatto con i consumatori al momento e nel modo giusto. Instaura un rapporto continuo con il cliente, laddove un flight di campagna non lo consente. Lo scopo di MEC Wavemaker è quello di aiutare i clienti nella strategia e nella creatività, per arrivare poi all’esecuzione e quindi alla distribuzione, grazie alla misuraziome dei risultati. È qui che trovano posto i nuovi tool “Image Recognition”, che trasforma i componenti delle immagini presenti nei social content in tag utili per identificare i fattori critici e gli elementi di successo nei visual creativi e “Migration Map”, grazie al quale è possibile monitorare lo spostamento degli interessi e delle audience e creare quindi ‘custom audience’ per fare attività di re-targeting su individui migrati da una piattaforma all’altra.

«La rilevanza della creatività non è mai stata così alta – dichiara Nicola Novellone, head of brand & advertising Vodafone Italia -. Il monitoraggio dei dati, però, consente di intervenire tempestivamente qualora la strategia perde d’efficacia. Siamo di fronte a una svolta epocale e per questo tutti i reparti in azienda dovranno lavorare in sinergia con il cliente».

Come Vodafone, tutti i più grandi investitori stanno concentrando le proprie strategie sul branded content.

«Tutto il budget adv è destinato ai contenuti – sottolinea Fabrizio Paschina, responsabile pubblicità e web direzione relazioni esterne Intesa SanPaolo -. Ormai anche gli spot parlano di content, ma dietro deve sempre esserci un percorso basato sui dati».

Attualmente il valore del branded content oscilla tra il 10% e il 30% degli investimenti pubblicitari tradizionali.

Alessandro Rimi

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