Assemblea Upa, Marco Testa: «Il coraggio della creatività è una risorsa per la ripresa del Paese»

Marco Testa
Marco Testa

Un numero di presenze record, 850 persone in platea, ma anche tante relazioni guidate dalle proiezioni di filmati evocativi  all’assemblea dell’Upa. Hanno seguito l’impostazione del presidente degli spender anche altri interventi, a cominciare da quello di Marco Testa, presidente di Assocom. Il capo di Armando Testa ha ricambiato così la visita che i vertici dell’Upa – Lorenzo Sassoli, ma anche il direttore generale Giovanna Maggioni – gli avevano fatto nell’evento “Attiviamoci!”, che l’associazione dei consulenti aveva organizzato all’inizio di giugno. L’intervento di Testa al Teatro Strehler è stato incentrato sulla relazione che dovrebbe sempre sussistere tra il cliente e la propria agenzia. Era idilliaca – ha ricordato Testa – citando i propri ricordi personali di bambino, figlio del grande Armando. Ma poi i rapporti si sono nel tempo sempre più deteriorati, resi tesi da remunerazioni basse, ricorso eccessivo alle gare, considerazione sempre più bassa del ruolo che l’advertising può e deve può giocare per il successo delle marche. Secondo Testa è venuto il momento di tornare a rischiare insieme. La migliore benzina per la ripresa, secondo il manager, può consistere in un sussulto di orgoglio, in un ritorno d’intesa quasi sentimentale: «Agenzie e clienti devono avere di nuovo il coraggio di osare, tornare a credere nella forza decisiva della creatività». Milano, l’Expo, possono essere un riferimento in questo nuovo inizio? Secondo Testa non necessariamente. «Il digitale, la globalizzazione e tutti gli altri aspetti del cambiamento che stiamo vivendo, ci impongono di ragionare in un’ottica policentrica e internazionale. Milano è importante ma non è essenziale, come non lo è più alcun luogo fisico al mondo». Testa ha accolto e promosso la proposta di fare con Upa frequenti operazioni di ‘formazione’; e ha sottolineato come nell’iniziativa riguardante la rifocalizzazione delle figure professionali dell’account e dello strategic planner un ruolo fondamentale l’abbia avuto un ‘fuoriuscito’ dall’associazione, il capo di Tbwa Marco Fanfani. Testa ha detto che spera quanto prima di riaccogliere in seno ad Assocom lui come tanti altri ex associati. «La nostra unione e la nostra rappresentatività sono un bene per tutto il mercato» ha sottolineato. Ricordando pure come nel nuovo assetto di Assocom un ruolo sempre più centrale comincino ad averlo i centri media. I dubbi di Sassoli sul programmatic buying e sul real time bidding? Testa ha provato a smussare qualche angolo. «Dobbiamo cercare di cogliere tutte le grandi opportunità che questi cambiamenti stanno innescando ovunque a livello internazionale. Ma bisogna procedere sempre – ha commentato in margine all’incontro –  con il massimo della serietà e della professionalità che il nostro ruolo implica». Dopo Testa, Lorenzo Bini Smaghi ha illustrato, con l’aiuto dei numeri, quanto sia difficile far ripartire i consumi in Italia, un Paese «dove è più facile aumentare le tasse che fare le riforme». Vittorio Meloni ha sottolineato gli effetti positivi che la discesa dello spread può avere per la nostra economia. Ed ha annunciato che Intesa San Paolo è pronta a fare la sua parte e ha destinato alle imprese che vogliono riagganciare la ripresa crediti per 170 miliardi.

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