Coronavirus e i Paesi del G7: prioritaria salute e tutela del sistema sanitario

Nella seconda wave della ricerca sull’impatto del Coronavirus su società e popolazione dei Paesi del G7, che si è svolta tra il 9 e il 13 aprile, Kantar ha rilevato che i livelli di approvazione dell’operato del governo sono in calo con livelli di soddisfazione e di insoddisfazione che si pareggiano (rispettivamente 42% e 44%), evidenziando che l’opinione pubblica nei G7 è equamente divisa su questo tema. In Italia, però la situazione sembra essere più chiara per i cittadini: il 62% sembra soddisfatto del governo, mentre solo un 30% non lo è. Nei Paesi del G7, il 42% dei cittadini pensa che le misure intraprese dal proprio governo siano state giuste e adeguate, mentre il 44% ritiene che non siano state abbastanza efficaci nel combattere la pandemia. In Italia, il 62% considera adeguate le misure, contrario il 30%. Alla domanda riguardo la fiducia nel proprio governo di prendere le giuste decisioni per il futuro, il 54% (-5) delle persone afferma di fidarsi, rispetto al 40% (+5) che non lo fa. Il 6% non sa cosa rispondere. Sembra che la fiducia si stia erodendo: anche in Italia, che registra un 61%, nella prima wave era il 67%.Le persone continuano a considerare più rilevante la salute pubblica rispetto all’economia, nonostante gli impatti economici personali siano stati evidenti in tutto il G7, evidenziando che i governi sembrano mediamente troppo focalizzati sugli aspetti economici. Oltre un terzo dei cittadini del G7 (36%, +7) pensa ancora che il proprio governo stia dando troppa attenzione all’economia del paese e non stia facendo ancora abbastanza per garantire la salute delle persone. Il 19% (nessun cambiamento rispetto a marzo) ritiene che invece si stia ponendo troppa enfasi sull’aspetto sanitario e non abbastanza su quello economico. Un terzo (33%, -4) ritiene che ci sia un giusto equilibrio e il 13% (-2) non lo sa. In Italia i numeri si sono pressoché invertiti: il 18% pensa che il governo sia troppo focalizzato sugli aspetti economici, il 31% (+8 punti) troppo focalizzato sugli aspetti sanitari, con un 41% (-4) che considera ci sia un giusto equilibrio fra i due aspetti nelle politiche del governo. Il 48% dei cittadini del G7 (il 38% in Italia) ritiene che il sostegno fornito dal governo per fronteggiare la perdita economica sia molto o comunque abbastanza buono. Il 46% tuttavia (il 58% in Italia), lo ritiene scarso o del tutto inefficace. Le valutazioni sono state più positive in Canada (77%) e nel Regno Unito (70%). Allo stesso modo, il 45% degli intervistati nel G7 (ed il 65% in Germania ma solo il 32% in Italia) valuta le azioni del governo per tutelare le aziende chiuse o in perdita come molto o abbastanza buone, contro un 47% che le considera insufficienti. Riguardo al futuro una persona su 4 (26%) pensa che quando il dilagarsi della pandemia sarà finito, il modo di vivere sarà diverso. Questo dato è molto alto soprattutto in Italia (34%) e negli Usa (29%). Il 38% pensa che anche la propria economia nazionale, una volta conclusa l’emergenza, sarà diversa. Coloro che ne sono più convinti sono gli italiani, al 55%. Il 24% pensa che il proprio sistema di previdenza e tutela sociale sarà completamente nuovo/diverso quando la pandemia finirà. Anche qui, i dati più alti riguardano l’Italia (30%) e gli Usa (29%).

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