Emanuele Nenna per Assocom e Alessandro Ubertis per Unicom spiegano il futuro delle loro associazioni e la nascita di un soggetto nuovo in grado di colloquiare con gli utenti
«L’idea su cui Assocom e Unicom si stanno muovendo, ormai da diversi mesi, è quello di creare un soggetto nuovo, contemporaneo forte, capace di aggregare tutte le strutture che –nel mondo della comunicazione d’impresa- lavorano mettendo qualità, competenza e correttezza nella loro professionalità. La comunicazione oggi è molto diversa da quella di un tempo. È molto sfaccettata, e se da un lato alcuni confini tra le discipline si sfumano molto, generando nuovi modelli di agenzie integrate, dall’altro la crescita della complessità (e delle opportunità) stimola la specializzazione verticale.
Un’associazione contemporanea della comunicazione deve sapere fotografare il mondo così com’è: un mondo in cui c’è spazio per i generalisti e gli specialisti. Per le multinazionali e per gli indipendenti. Per i grandi e per i piccoli. E lo può fare (e lo sta facendo) aggregando agenzie che in questo credono, e che mettono le loro energie al servizio di un progetto comune, dimenticando personalismi e interessi privati nel momento in cui indossano il cappello di associati. L’unico spazio che non c’è –e non vogliamo certo trovarlo noi- è per chi interpreta con superficialità, incompetenza o scorrettezza la nostra professione, che ha bisogno di recuperare reputazione e valore.
Assocom e Unicom stanno lavorando già da un po’ per trovare il modello giusto di associazione, e una delle caratteristiche principali che questo modello dovrà avere –mutuandolo dalle esperienze positive già in casa delle nostre attuali strutture- è proprio la valorizzazione delle competenze verticali. Gli hub recentemente istituiti in Assocom vanno in questa direzione, e tutte le ipotesi programmatiche di unione delle due Associazioni prevedono già la necessità (e l’opportunità) di rafforzare e arricchire questo modello. Così come la valorizzazione della presenza territoriale –punto storicamente debole di Assocom- è un elemento che nel nuovo progetto –partendo dalle delegazioni di Unicom già presenti sul territorio- troverà grande spazio.
Siamo felici dei commenti positivi di UPA, con cui stiamo lavorando su diversi progetti, perché una delle ragioni della fusione è proprio quella di diventare interlocutore sempre più credibile agli occhi dei clienti. Certamente rispettare (non solo: valorizzare) il Dna specifico di ognuna delle discipline che l’associazione rappresenta o rappresenterà è una nostra priorità. E siamo particolarmente sereni rispetto a quello delle pr, che sono già da tempo fortemente presenti nella cultura di Assocom: in realtà è dalla Presidenza Testa che le competenze verticali relative a quel mondo sono rappresentate attraverso PR HUB, il gruppo verticale più ampio (e attivo) all’interno di Assocom. Credo sia proprio il rispetto che dimostriamo di voler mantenere per le verticali una delle ragioni che ha portato Assorel a decidere di sedersi al tavolo già avviato da Assocom e Unicom. E per lo stesso motivo siamo convinti cha altri raggruppamenti verticali potranno aggiungersi al progetto in corsa».