Investimenti e competenze: il Forum WPP/TEH Ambrosetti lancia la sfida agli operatori

Tappa ormai di riferimento per gli oltre 400 imprenditori, manager, istituzioni e operatori del mondo della comunicazione presenti, il Forum ha toccato argomenti lungimiranti e di prospettiva, con lo scopo di mettere in evidenza le carenze del Paese rispetto alle controparti europee. In sostanza, l’Italia non è ancora particolarmente appetibile per gli investitori stranieri. Lo fa notare il Sindaco di Firenze Dario Nardella, quando sottolinea l’importanza di alcune attività in corso in una delle città simbolo dell’Italia nel mondo e l’evoluzione del modo di presentarsi sul palcoscenico globale delle città italiane. In tre sessioni nel corso della giornata, sono stati rivelati alcuni dati sul mercato italiano della comunicazione (in crescita di oltre tre punti nel 2016), ci si è confrontati sul futuro dei consumi e il ruolo dei brands e delle private labels, si è posta l’attenzione su una realtà vera come la profilazione del pubblico televisivo e del conseguente aumento di efficacia degli investimenti pubblicitari in Tv (mezzo preferito dalle aziende) e, inoltre, è stata fatta una valutazione dei punti di forza e di debolezza dell’Italia, spesso ingiustamente penalizzata nelle classifiche internazionali sui principali indicatori sociali ed economici.

«Oggi gli imprenditori italiani non acquistano servizi o, se li acquistano, li trattano spesso come “materie prime” – dichiara Massimo Costa, country manager WPP Italia -. Al tempo stesso noi società di sevizi non andiamo a incontrarli a casa loro, siamo poco disponibili ad ascoltare le loro necessità. Questo mancato incontro non ci consente di vincere le sfide della globalizzazione perché spesso carenti nelle nostre politiche di marketing e comunicazione. L’impegno di WPP nei prossimi anni andrà in questa direzione: portare alle aziende italiane quel patrimonio di esperienza, tecnologia e internazionalizzazione che costituisce oggi la nostra offerta e che loro, per dimensioni e storia, non hanno».

E allora emergono nuove sfide che, comunque, non riusciranno ad essere facilmente matchate o, quantomeno, non nel breve periodo. Riaffermare l’importanza del contributo della comunicazione come asset fondamentale per il Sistema Paese, riavvicinarsi al mercato e ai clienti facendo leva sulla competenza consulenziale e costruire percorsi di professionalizzazione e carriera per formare una nuova generazione di ‘professionisti del marketing’ sono obiettivi ambiziosi ma doverosi per l’Italia tutta. Serve tempo, questo sì. Ma se torniamo indietro ai temi della prima edizione, in effetti, sono stati fatti passi significativi. Nel frattempo WPP Italia può godere di un ottimo stato di salute.

«Stiamo attraversando un periodo importante – conclude Costa -. Media, ricerche, digitale e servizi marketing sono sicuramente i player più solidi del nostro business».

 

Alessandro Rimi

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