Futuro e tradizione nella comunicazione 2016 di Giorgetti firmata da M&CSaatchi

GIORGETTI_AdvPage2016-315x432Giorgetti, azienda del settore dell’ebanisteria di design, ha presentato ieri alla stampa la nuova campagna stampa worldwide per il 2016. Alla presenza dell’amministratore delegato Giovanni del Vecchio e del creative director del marchio brianzolo, Giancarlo Bosio, è stata illustrata una campagna che per la prima volta, come ricordato da del Vecchio, mette al centro del visual non un singolo prodotto, ma un intero sistema di arredo. «Qual è il dna, quali le caratteristiche che contribuiscono a rendere unico un brand? – ha dichiarato del Vecchio -. È questo che raccontiamo nella nuova campagna che per noi rappresenta una “prima volta”. Infatti non siamo nuovi in comunicazione, ma quest’anno abbiamo deciso di non “limitarci” a comunicare un singolo prodotto, ma vogliamo spiegare e raccontare il marchio Giorgetti in tutta la sua interezza». Tra design, architettura e grafica, in un gioco di rimandi concettuali, l’immagine della campagna stampa presenta un contesto domestico raffinato e di grande contemporaneità in cui le collezioni del brand dialogano con lo spazio e offrono una proposta di interior design completa. «In una location di grande impatto architettonico, si apre un ambiente ricco di dettagli, dove elementi di arte moderna e antica si confrontano, rivelando la passione di Giorgetti per la ricerca dell’eccellenza e dell’unicità – ha sottolineato l’architetto Bosio – Protagonisti di questo primo soggetto sono il divano e il tavolino Aton, che appaiono in primo piano, insieme alla poltrona Hug e al mobile Dia. Sullo sfondo, così come accadrà anche nei prossimi annunci, appare la poltroncina Progetti per sottolineare come Giorgetti non rinunci alla tradizione aziendale e al know how che ha reso il brand famoso nel mondo, pur promuovendo una costante ricerca sul design». La tecnica espressiva, interpretata con un viraggio dell’ambientazione scelto in un inedito colore blu – anziché bianco/nero -, è una scelta che rimanda al linguaggio pop-contemporaneo, oltre a far emergere i singoli arredi presentati nei loro colori naturali, grazie a un gioco di contrasti visivi, ben interpretati dagli scatti del fotografo Max Zambelli. Stesso concept, interpretato dalla creatività di M&CSaatchi, e stesso claim “How different would you be?”, che, come sottolineato da del Vecchio, «non verrà tradotto in nessun Paese, proprio per enfatizzare quella flessibilità nell’interpretazione di un proprio spazio unico e personale che Giorgetti immagina per i suoi clienti nelle fasi di sviluppo delle nuove collezioni». La campagna sarà pianificata a partire da marzo principalmente sulla stampa di settore e sui quotidiani, senza dimenticare social e digital. Planning e buying sono gestiti in house in collaborazione con M&CSaatchi. Fondata a Meda nel1898 come laboratorio artigiano di ebanisteria, alla fine degli anni 80 Giorgetti ha avviato diverse collaborazioni con alcuni designer che hanno permesso all’azienda brianzola di creare prodotti funzionali e contemporanei. Questo ha dato vita a collezioni di sedute, tavoli, librerie, mobili, letti e complementi firmati da progettisti come Carlo Colombo, Massimo Scolari, dal duo cino-francese Design MVW. Entrata a far parte del fondo di private equity Progressio guidato da Filippo Gaggini, Giorgetti ha come obiettivo consolidare e rafforzare sui mercati interazionali la propria posizione, nel rispetto della tradizione e dei valori che l’hanno fatta diventare un’eccellenza del design italiano. La famiglia Giorgetti ha condiviso con Progressio anche il nuovo piano industriale che prevede un investimento di lunga durata. La scelta di concentrare progettazione e produzione in Italia, oltre a garantire le caratteristiche di arredi durevoli nel tempo, permette di controllare tutta la filiera produttiva. A questo si aggiunge la serie di Giorgetti Atelier inaugurati in diverse città nel mondo. Dopo l’apertura milanese nel 2011 sono stati infatti inaugurati gli Atelier di Colonia, Anversa, San Pietroburgo, Kiev, e Jakarta, Mumbai e Singapore per il mercato asiatico.

Barbara Tomasi

 

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