Gli italiani preferiscono i web shop locali a quelli internazionali

Il cambio di stile di vita innescato dalla pandemia e le minacce di un nuovo isolamento hanno accelerato un cambiamento dei processi di consumo a vantaggio dei canali online ed e-commerce. Lo scenario che emerge da una ricerca condotta da Sendcloud e Nielsen, evidenzia infatti come il 44% degli italiani ha preferito e acquistato di più dai canali online locali e nazionali durante la pandemia, in alternativa ai grandi brand internazionali dell’e-commerce. Una scelta ricaduta soprattutto su food&grocery, arredamento e abbigliamento. Settori leader nel made in italy e per i quali si prevede la crescita di fatturato online più importante nei prossimi anni. Anche se i modelli stanno cambiando, le abitudini di consumo nel nostro Paese si riflettono anche sui comportamenti che contraddistinguono gli acquisti su internet, privilegiando le realtà più vicine al proprio territorio d’appartenenza. Tale dato può essere posto in relazione con una delle preoccupazioni più ricorrenti tra gli italiani: il 59% del campione dichiara di essere convinto che probabilmente si assisterà a una crisi sistematica del commercio tradizionale, anche a causa delle misure di sicurezza. La minaccia di nuovi provvedimenti pone la questione su come adeguarsi alle mutazioni che stanno attraversando il mondo del commercio. Integrare i canali fisici e online diventa indispensabile per continuare a stimolare la ripresa dei consumi, così come la riprogettazione delle strategie di interazione con i clienti rispetto a una domanda straordinaria. In questo momento particolare, è opportuno infatti investire in processi tecnologici e organizzativi, anche creativi, per soddisfare bisogni sempre più “glocal”, costruendo nuove vie digitali per conservare il ruolo delle comunità economiche locali facendo leva sul ruolo determinante dell’efficienza logistica di consegna e reso di un prodotto. In questo contesto, le condizioni e i costi di spedizione di un prodotto giocano un ruolo fondamentale nel tasso di conversione di un e-commerce. Gli italiani si dimostrano infatti molto più sensibili rispetto alla media europea, con il 69% degli intervistati che dichiara di abbandonare il carrello in caso di costi di spedizioni troppo elevati e/o condizioni di reso poco chiare, anche se sono ben disposti a pagare un extra per ricevere la merce il giorno successivo al checkout. Inoltre, sorprende la propensione di 8 italiani su 10 ad acquistare un prodotto in più per raggiungere la soglia minima per la spedizione gratuita. Sul fronte dei resi, il 52% dei consumatori in Italia non completa un ordine se la finestra è inferiore ai 30 giorni (il dato più alto a livello europeo). Queste sono le variabili più determinanti da porre sotto la lente di ingrandimento per le piccole, medie e grandi imprese che decideranno di sviluppare e integrare un canale e-commerce con l’esperienza fisica, in grado di competere con le multinazionali del settore. Rob van den Heuvel, ceo di SendCloud, ha dichiarato: «Il panorama dell’e-commerce è cambiato enormemente durante la crisi, ed è interessante il fatto che molti italiani preferiscano oggi i web shop locali a quelli internazionali. Trend che offre enormi opportunità ai rivenditori online italiani per aumentare la propria clientela».

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