DEL “SENZA SPESE DI SPEDIZIONE” …

… e di molto altro di cose ovvie che scopri che ovvie non sono per tutti … Ogni forma di promozione commerciale, dall’1+1 al 3×2, dal 50% di prodotto in più al pupazzetto, dallo sconto percentuale alle rate senza interessi, fino alla formula del “senza spese di spedizione” (attualmente in forte sviluppo con il commercio online) … insomma tutto quello che accompagna il prezzo di un prodotto facendolo apparire più conveniente è, in realtà, un’affermazione che maschera l’ovvio e unico scopo di ricavare un margine economico cercando di forzare le resistenze degli individui verso il passaggio di proprietà di un prodotto. Di solito la chiamiamo tutti vendita, o acquisto a seconda della parte della cassa dove ci troviamo. Trovo mortificante dover sottolineare l’imbarazzo di riscontrare quotidianamente quanto tutta l’industria del commercio, con la complicità “creativa” e colpevole del comparto della pubblicità, insistano nel trattare i propri clienti come se fossero degli ebeti incapaci, abbindolabili e creduloni. Come se fossero mucche da mungere e non persone con cui condividere un alto concetto di società circolare. Per cui ritengo necessario rammentare che nessuno ti regala mai niente, perché tutti i prezzi comunicati contengono sempre già tutti i costi che, nel viaggio “di filiera”, più o meno lungo, verso il consumatore finale ricadono sul prodotto. Il prezzo finale è la somma dei costi, l’ultimo dei quali è quello dell’ultimo venditore che deve necessariamente ricavare il suo margine. Ogni promozione comunicata per rendere appetibile un prodotto è quindi solo ed unicamente un tentativo, più o meno abile, di distogliere l’attenzione del compratore dalla rilevanza del prezzo. Una forma di indirizzamento verso l’idea che quello che viene indicato sia un importo conveniente e non se quello sia il prodotto che ti serve o quello che cercavi. Anche in questo periodo di crisi, nonostante tutte le aziende che comunicano affermino vicinanza agli italiani, nei fatti tutti i prezzi sono invece aumentati. C’è addirittura chi, senza rendersi conto di cosa significhi in realtà, promette di non aumentare i prezzi fino ad una certa data. Chi se ne accorge di più è chi deve contare i centesimi (ricorderete il mio precedente articolo https://www.pubblicomnow-online.it/2020/05/il-centesimo-mancante/ ).

Questo genere di comportamenti falsamente tecnici e indebitamente assurti a sinonimi di professionismo, mi spingono da tempo alla ricerca di stanare l’anima brutta delle persone per farla venire allo scoperto. Mi riferisco a quella porzione di anima che rende pericolosa ogni forma di quella sedicente preparazione tecnica che scambia per efficienza quella che in realtà è una forma di questua condotta dalle aziende con mezzi e contenuti elaborati e insidiosi. Chi produce contenuti per la pubblicità e chi commissiona quei contenuti e li approva, è quindi bene chiedersi soprattutto se siano brave persone consapevoli di rivolgersi a dei loro simili. E quando dico “brave” lo faccio pensando a persone oneste, trasparenti, leali, attente, gentili e incapaci di manipolare il prossimo, soprattutto quando la manipolazione dovesse essere ritenuta necessaria per rispettare l’obiettivo di vendere un prodotto e non per rispettare la tutela delle necessità del tuo simile, appunto. Ci sono troppi professionisti esperti nel raccontare bugie, nell’alterare la realtà o nel costruirne di verosimili, eppure per nulla vere. Professionisti che applicano certi metodi da talmente tanto tempo che per loro è diventato automatico agire da illusionisti, dimenticandosi di essere loro stessi parte del tutto. Per questo mi espongo personalmente verso un sistema che usa malissimo le proprie risorse intellettuali ed economiche e che ritengo essere diventato talmente privo di scrupoli da non accorgersi neppure del proprio stato di inquinatore del buonsenso delle menti di molte persone. Per questo, seppure possa apparire ovvio e banale sottolinearlo, vorrei rammentare a chi comunicherà e a chi raccoglierà la prossima promozione, per esempio, di una consegna di merce a domicilio, che il prezzo di quell’acquisto comprende tutto, anche la consegna. Solo che qualcuno ha deciso di non dirlo per apparire generoso. Giudicate voi cosa questo significhi e capirete quante brave persone circolano.

Pietro Greppi

ethical advisor e fondatore di Scarp de tenis

Per entrare in contatto con l’autore: info@ad-just.it

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