Sky TG24 è la testata più autorevole, insieme ad Ansa e Il Sole 24 Ore

Soprattutto in questo momento, riuscire ad avere accesso a un’informazione chiara, autorevole e ben strutturata, è indispensabile, per contrastare le fake news che circolano in rete o le notizie non confermate o incomplete, e per avere un’idea di ciò che realmente stia succedendo nei vari paesi. Per questo motivo, Reputation Review ha stilato una Top 5 testate giornalistiche del nostro Paese, percepite come maggiormente affidabili e, quindi, fonti privilegiate nella ricerca di informazioni. Tra i parametri oggettivi presi in considerazione nell’analisi: reputazione digitale, media intelligence, business intelligence e certificati pubblici di qualità (ad esempio ISO 9000 o altri). Per quanto riguarda, invece, quelli più soggettivi, sono state esaminate la percezione di affidabilità e di “trasparenza”, combinando le informazioni pubbliche di reputazione digitale, media intelligence, business intelligence e certificati pubblici, esaminando oltre 100mila post per valutarne l’eventuale positività o negatività e l’analisi semantica. È stata, inoltre, studiata l’incidenza di 10 asset reputazionali su due fronti: quello dei driver, ovvero prodotti e servizi, leadership e innovation, csr, workplace e governance, performance, e degli stakeholder, ovvero consumatori e iscritti, investitori e finanziatori, dipendenti, società e istituzioni, fornitori. È Sky TG24 la testata giornalistica italiana percepita come la più attendibile, seguita da Ansa, Il Sole 24 Ore, Tg La7 e Corriere della Sera. Ha commentato Davide Ippolito, cofondatore di Reputation Rating: «Oggi siamo sommersi di siti web che si propongono come fonti di informazione, ma che spesso non lo sono affatto, immettendo in rete milioni di post e articoli le cui informazioni non sono state verificate o sono del tutto errate. I social contribuiscono a fare da cassa di risonanza, dando maggior visibilità a quegli articoli dai titoli allarmanti. La frenetica ricerca del click da parte di molte delle testate presenti in rete, costrette a rispettare determinate regole per poter monetizzare la propria attività, sta facendo male all’intero settore dell’informazione, compromettendone la percezione».

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *