EMG Acqua: per ripartire dopo il Coronavirus saranno necessarie promozioni e offerte

EMG Acqua, istituto di ricerche di mercato di Acqua Group osserva i comportamenti di acquisto degli italiani nei giorni in cui il Paese si trova a dover fronteggiare il Coronavirus e grazie al suo Osservatorio permanente, il 10 e 11 marzo ha effettuato un’indagine telematica, su un campione di 1.836 casi rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, per capire quali siano i comportamenti di acquisto degli italiani in un momento così serio per il Paese e cosa il retail dovrà fare una volta tornata la normalità. Fabrizio Masia, Direttore Generale di EMG Acqua, ha ricordato: «L’indagine dipinge un’Italia comprensibilmente impaurita e inquieta. Nell’ultima settimana le persone si sono recate in massa a fare la spesa, soprattutto nelle superfici di minori dimensioni, senza rinunciare però alle dimensioni più ampie degli ipermercati e dei centri commerciali nonostante una diffusa sensazione di insicurezza (emersa in particolare tra le donne)». I dati rivelano un cambiamento sensibile nei comportamenti di acquisto ormai da diversi giorni, indicativamente da prima del più recente DPCM. Già in precedenza, infatti, gli italiani avevano iniziato a ridurre la frequentazione di locali pubblici e palestre e ridotto le visite ai centri commerciali. In particolare, rispetto a questi ultimi, dalla rilevazione ei EMG Acqua, emerge la mancanza che le persone avvertono nei confronti della funzione rilassante dello shopping e, più in generale, dell’elemento esperienziale che accompagna la loro frequentazione dei centri commerciali nel tempo libero grazie alle molteplici proposte di intrattenimento che offrono. Nel periodo preso in esame il 98% degli italiani ha fatto la spesa. Di questi il 74% ha preferito il supermercato, il 50% il discount, il 41% il negozio, il 38% l’iper. Solo il 16% ha preferito ordinare online. La sicurezza percepita è maggiore nel negozio al dettaglio (65%). Tra quelli che almeno una volta al mese frequentano un centro commerciale, il 36% ne sente la mancanza come luogo dove “passare il tempo libero” e il 26% dove “fare shopping”. Agli italiani manca comunque la quotidianità della frequentazione di supermercati (27%), palestre (21%), bar (20%). Molto meno stadi/impianti sportivi e mostre (rispettivamente 11% e 10%). Per ripartire saranno necessarie promozioni e offerte dedicate secondo il 62% degli intervistati. Seguono a distanza la comunicazione di tutte le iniziative (23%), gli eventi (22%), organizzare concorsi (9%). «Tuttavia tra le righe della nostra indagine, si coglie implicitamente un certo senso di ottimismo da parte degli italiani: la quarantena prima o poi finirà e le grandi superfici, comunicando nuove iniziative, promuovendo eventi e lanciando promozioni, favoriranno il ritorno in massa di vecchi e nuovi clienti, probabilmente provati da giornate di sostanziale immobilità e desiderosi non solo di tornare alla normalità, ma anche di dare tutti insieme una rinnovata spinta economica al nostro grande Paese. Terminata l’emergenza, infatti, oltre la metà degli intervistati, si attende dai centri commerciali promozioni e offerte, ma anche il ritorno alla comunicazione di tutte le iniziative, oltre a concorsi ed eventi che possano nuovamente entusiasmarli e coinvolgerli riportandoli indietro nel tempo a qualche settimana fa».  

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