“La Stellina della carne bovina” realizzata da Rai Pubblicità raggiunge gli obiettivi

La campagna di informazione “La Stellina della carne bovina” lanciata da Assocarni sul consumo consapevole della carne italiana, dei suoi valori nutrizionali, sociali e ambientali e realizzata da Rai Pubblicità e cofinanziata dal Mipaaft, è andata in onda su tutti i canali Rai (tv, digital, radio e circuito cinema Rai Pubblicità) dal 18 novembre per due settimane con il formato di “Lezioni di etichetta”. Per misurare i pubblici raggiunti e l’efficacia della campagna Rai Pubblicità ha commissionato tre ricerche quali-quantitative, condotte pre e post la messa in onda ed effettuate su un numero complessivo di 2.900 interviste con metodo Cawi, su un campione rappresentativo della popolazione italiana. «Il percorso narrativo proposto da Assocarni e Mipaaft – ha dichiarato ieri durante la presentazione dei risultati della campagna Emilia Grazia Costa, responsabile Progetti Speciali e Nuove Tendenze Rai Pubblicità – ha offerto una lettura dell’“etichetta virtuale” delle carne bovina e ha raggiunto un pubblico di oltre 60 milioni di responsabili acquisto e di oltre 19 milioni di “Be Transparent”, ossia il target delle persone più sensibili e attente al consumo consapevole. Grazie a questa campagna crossmediale, sempre più persone hanno capito cosa sono le carni sostenibili, quali sono le proprietà nutritive della carne bovina e qual è il rapporto virtuoso tra carne bovina e ambiente. Inoltre è stata seguita e apprezzata anche dai Millennials e dalla Generazione Zeta. La stellina della carne bovina è anche stata la prima campagna di pubblicità Accessibile&Inclusiva che, ideata da Rai Pubblicità, è stata sviluppata in Italia, con sottotitoli in italiano, l’interprete della LIS (Lingua dei Segni Italiana) e contenuti audio dedicati. Infine il 94% delle persone ha espresso un elevato gradimento per l’iniziativa. I contenuti audio e video di Pubblicità Accessibile sono stati riconosciuti come eticamente responsabili per l’84%, di utilità sociale e di servizio (86%) e coerenti con Rai, media company di servizio pubblico (91%)».

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