Gruppo Mondadori: nel 2018 utile netto a 20,3 milioni e ricavi giù dell’8,1%

Ieri il cda di Arnoldo Mondadori Editore, presieduto da Marina Berlusconi, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 presentati dall’a. d. Ernesto Mauri. Mondadori ha chiuso il 2018 riportando un utile netto delle attività rettificato a 20,3 milioni di euro, in flessione rispetto ai 27,2 milioni dell’esercizio precedente. I ricavi netti consolidati delle attività in continuità sono diminuiti dell’8,1% a/a a 891,1 milioni, “in linea con le attese” come recita la nota stampa diffusa dal gruppo, guidato da Ernesto Mauri. L’Ebitda adjusted si attesta invece a 90,1 milioni, in aumento del 6,6% a/a. er quanto riguarda le aree di business, l’area Libri registra un calo delle vendite pari al 6,7% a/a a 450,4 milioni di euro, ma si riconferma leader di mercato, con una quota del 27,4% e 4 titoli nella classifica dei 10 libri più venduti nell’anno. Nel 2018 il retail registra una crescita del canale franchising (+0,9%, ma -0,4% a/a a parità di negozi), analogamente al trend riportato dai bookstore diretti (+0,9%; -2,9% a parità di negozi). L’online registra una flessione del 9,3% imputata al ritardo nell’attuazione del bonus cultura. Per ciò che riguarda i periodici Italia, i ricavi sono scesi del 12% a 287 mln, contrazione che si riduce al 9,1% a parità di perimetro. I ricavi diffusionali sono scesi dell’11,1% e quelli pubblicitari sono diminuiti del 5%. Nei canali edicola e abbonamento, il gruppo si è confermato leader di mercato con una quota a valore del 30,7%. Sempre per quanto riguarda le attività in continuità, per l’esercizio in corso Mondadori si attende a livello consolidato ricavi “in leggera contrazione” e un Ebitda adjusted “in crescita single digit” sul 2018. Il risultato netto delle attività in continuità del 2019 è poi previsto in crescita rispetto all’anno scorso, nel range 30-35 milioni di euro. Il cash flow ordinario è visto intorno a 45 milioni e se verrà centrato creerà “condizioni sostenibili per un possibile futuro ritorno al dividendo”.

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