FROLLA LO FA

 

Si chiama Frolla e come tutti i progetti parte da un’idea, che ancor prima nasce da una semplice storia di amicizia, quella fra Jacopo Corona(26) aspirante pasticcere e Gianluca Di Lorenzo(40) operatore sociale. I due volevano sviluppare qualcosa che fosse sì un’impresa, ma anche l’unione delle due loro attitudini e doveva prendere corpo in qualcosa che fosse anche un esempio di utilità sociale. Lungo il cammino incontrano Silvia Spegne, mamma di un ragazzo con disabilità che si unisce al team e sviluppano il progetto di un biscottificio artigianale basato su cose semplici, tra le quali viene spontanea quella di impiegare e coinvolgere persone con disabilità. Perché no?! Sentono che è il pensiero giusto e coniano anche uno slogan: Frolla uno dei cibi più semplici… ma non banali!

“Volevamo un prodotto di pasticceria semplice che piacesse a tutti, prodotto da ragazzi disabili! Allora abbiamo pensato al biscotto, quello fatto come una volta, con farine esclusivamente locali, della nostra regione Marche! Ci siamo fatti aiutare da pasticceri professionisti ed abbiamo iniziato a sperimentare ricette per sfornare qualcosa di gourmet, che piacesse e valorizzasse il lavoro dei nostri ragazzi, ma che fosse in grado di vendere per la sua qualità e non perché fatto da un ragazzo disabile. Semmai Frolla dimostra che i nostri ragazzi sono invece abili quanto chiunque altro, basta metterli nelle condizioni di poterlo dimostrare. Ci siamo accorti che sono molti i ragazzi disabili con capacità ed abilità importanti che non riescono a trovare spazi per esprimerle e svilupparle. È come disporre di un fuoco vitale che va mantenuto vivo, alimentato, altrimenti si spegne. Sono ragazzi che hanno dentro un vulcano che non riescono a far eruttare, semplicemente perché non gli viene dato il modo di farlo! Allora ecco il progetto Frolla che mette insieme tutti questi bei pensieri: produciamo biscotti in modo artigianale con l’inserimento lavorativo di ragazzi con disabilità. Abbiamo iniziato a testare l’idea usando profili Facebook e Instagram dove pubblicavamo solamente foto di biscotti gourmet che la gente iniziava ad apprezzare, poi “siamo usciti allo scoperto” con un video che riprendeva i nostri ragazzi al lavoro e la notizia è stata accolta con grande interesse! Abbiamo iniziato a ricevere centinaia di messaggi da persone interessate al progetto che siamo riusciti ad inserire presso l’incubatore d’impresa The Hive. Abbiamo fatto anche una campagna di crowdfunding raccogliendo quasi il triplo di quello che chiedevamo e molte persone ci hanno offerto anche collaborazioni. Come Gianni Lombardi (noto pasticcere della zona) che oltre a diventare socio volontario del progetto ci ha concesso anche un laboratorio attrezzato dove potremo far lavorare i ragazzi.” Un piccolo progetto che già contagiato positivamente molte persone sul piano sociale e che vale molto più del fatturato che riuscirà fare. Un esempio da imitare.

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