ESEMPI DA IMITARE   IREDEEM E AQUAS

L’arresto cardiaco è una delle prime cause di morte al mondo che, solo in Italia, colpisce circa 70mila persone, 200 al giorno, con una percentuale di sopravvivenza che non supera il 20%. Ma nel 70% dei casi la persona colpita da infarto potrebbe salvarsi se l’evento avviene in presenza di persone che sappiano effettuare la rianimazione cardiopolmonare. Basterebbe che ci fosse una capillare distribuzione di defibrillatori. Ogni anno circa 100 persone muoiono durante l’attività sportiva, circa 10mila eventi di arresto cardiaco si verificano nei luoghi di lavoro, ma è nelle case che avviene circa la metà del totale degli arresti cardiaci ed è importante comprendere che potremmo intervenire, aiutare e salvare un nostro caro, un nostro vicino, … se fossero praticati tempestivamente e correttamente massaggio cardiaco e defibrillazione precoce. Gli studi dimostrano che se la rianimazione viene eseguita prima dell’arrivo dei soccorsi  la sopravvivenza aumenta del 9%, percentuale che sale al 38% nel caso di utilizzo tempestivo del  defibrillatore. Per questo segnalo volentieri quanto ho scoperto avvenire quasi in sordina sul territorio nazionale per merito, fra gli altri, della stretta collaborazione fra AQUAS (Associazione Qualità Sociale) e Iredeem spa (distributore ufficiale Philips nel campo della defibrillazione per il mercato extra-ospedaliero) che costituiscono un suggerimento di come si possa essere un esempio da imitare anche usando una formula indiretta. L’obiettivo principale di entrambe queste realtà è infatti il tema della cardio-protezione e della diffusione dei defibrillatori sul territorio nazionale. In Lombardia, per esempio, con il Patrocinio dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza della Regione e in collaborazione con le Istituzioni territoriali, organizzano insieme iniziative per informare, formare, sensibilizzare e posizionare defibrillatori sul territorio e questa collaborazione consente molte volte di superare l’aspetto commerciale che potrebbe ostacolare esigenze contingenti di vitale importanza agevolandone la dotazione. La stretta collaborazione tra AQUAS e IREDEEM difatti, spesso permette di donare alcuni defibrillatori da destinare a realtà di stampo sociale e a siti con alta densità di passaggio che entrano in contatto con Aquas. Una costante sinergia che ha consentito di “cardioproteggere” realtà come la Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi, la ARES Baseball Milano del mitico Faso di Elio e le Storie Tese e, attraverso il “Trofeo Interforze” di Milano, di donare negli ultimi mesi un defibrillatore alla Polizia di Stato ed uno al Museo di Storia Naturale di Milano. Altri sono prossimamente previsti grazie a collaborazioni con diverse realtà che stanno raccogliendo lo stimolo a seguire questo esempio. Ciò si aggiunge a precedenti interventi di formazione per la cardio protezione a livello Nazionale svolte nell’area Expo nel 2015, nelle scuole della Regione Campania e alla Provincia di Bolzano; ai Musei Vaticani sono stati collocati 18 defibrillatori e formati oltre 300 custodi e 118 apparecchi salva vita sono stati collocati nella Metropolitana di Milano. Attività la cui utilità si amplifica e si moltiplica grazie alle collaborazioni anche con altre associazioni che da anni si dedicano al tema dell’arresto cardiaco contribuendo al posizionamento di defibrillatori sul territorio e organizzando seminari e convegni che hanno reso, città come Monza e Piacenza tra le più cardioprotette d’Italia. Personalmente ritengo che, sebbene si speri di non doverli mai usare, i defibrillatori dovrebbero essere capillarmente diffusi insieme alla formazione per il loro (semplice) utilizzo. Sono tante le aziende presenti in ogni territorio che, facendosi avanti, potrebbero qualificarsi come nuovi Esempi da Imitare.

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *