Arte, nuovi luoghi: apre Palazzo Merulana

Palazzo Merulana a Roma è un edificio storico degli anni Venti, di proprietà del Campidoglio e per decenni in stato d’abbandono, che riapre completamente restaurato. Al suo interno, custodisce la preziosa collezione privata d’arte del Novecento della famiglia Cerasi, costruttori romani. Istituita nel 2014, la Fondazione Elena e Claudio Cerasi custodisce una ricca collezione d’arte moderna e contemporanea, principalmente incentrata sull’arte della scuola romana e italiana del Novecento. Una selezione importante di oltre 90 opere che cronologicamente attraversano più di un secolo di pittura e scultura italiana prevalentemente di stampo figurativo, raccolta a partire dagli anni Ottanta, è stata allestita su 1800 mq circa e articolata su quattro piani. Al piano terra Palazzo Merulana accoglie il visitatore in un portico, ad accesso gratuito con un bookshop e una caffetteria. Tra le sculture di Antonietta Raphaël, Lucio Fontana, Pericle Fazzini, Giuseppe Penone e molti altri artisti. Il secondo piano è il cuore pulsante della collezione e ospita la maggior parte dell’esposizione pittorica e scultorea di Palazzo Merulana. Vi si trovano, tra gli altri, De Chirico, Balla, Donghi, Capogrossi, Casorati, Pirandello, Severini, Cambellotti. “Un tuffo nel Novecento ma con uno sguardo verso la contemporaneità”, tengono a precisare dalla Fondazione. Al terzo piano, invece, ci si affaccia ufficialmente al contemporaneo, con opere di Boetti, Schifano, Pirandello e mostre temporanee. Al quarto piano si trova un attico adibito ad attività culturali ed eventi enogastronomici. Il piano ospita anche la Macchina del Tempo, un percorso video-fotografico che racconta a ritroso la storia del Palazzo dalle sue origini ad oggi. Grazie ad un’importante operazione di ristrutturazione durata più di 5 anni, il Palazzo torna a vivere configurandosi come punto di contatto di diverse realtà e zone della città. Nasce dalla sinergia di forze e comunione di intenti tra la Fondazione Elena e Claudio Cerasi e CoopCulture. La volontà dei fondatori è quella di restituire a Roma e ai romani uno spazio che per lungo tempo è stato un vuoto urbano, quello dell’ex-Ufficio di Igiene. La Fondazione Cerasi sceglie CoopCulture come partner per una gestione innovativa del Palazzo e una fruizione diffusa della collezione. CoopCulture negli ultimi anni ha ampliato il proprio impegno a favore del ruolo che il patrimonio culturale può avere nello sviluppo dei territori, nella riqualificazione degli spazi, nella crescita della partecipazione culturale come fattore di inclusione sociale e di welfare. Palazzo Merulana ospita una collezione composta prevalentemente da opere della scuola romana e del Novecento italiano, ma con uno slancio verso il contemporaneo. Una collezione importante nel suo genere, che cronologicamente attraversa più di un secolo di pittura e scultura italiana e con alcuni capolavori al suo interno: dai Canottieri al Ballo sul fiume, opere di Capogrossi prima della svolta segnica del grande artista, agli eccezionali Donghi, al doppio Balla raffigurante un Ritratto di Primo Carnera al recto e una composizione tardo-futurista al verso, allo Studio di Casorati. La collezione, raccolta a partire dagli anni Ottanta da Claudio e Elena Cerasi, e che si apre al pianoterra proprio con due ritratti di coppia del costruttore e di sua moglie, di Bernardo Siciliano e Stefano Di Stasio, sarà ora accessibile al pubblico con modalità museali. Letizia Casucci, direttore generale della CoopCulture, che cura anche la programmazione di Palazzo Merulana, ha ricordato che oltre 50 associazioni di quartiere hanno compartecipato alla realizzazione del progetto, ribadendo la voglia comune di far rivivere il luogo, e trasformarlo in un’occasione di incontro culturale fruibile da tutti. “Un’iniziativa di forte connotazione sociale, un luogo creativo dove organizzare eventi e rassegne”. Non solo un museo ma anche uno spazio vivo e in movimento. È la speranza di chi ha creduto in questo nuovo luogo della cultura. Attraverso visite, eventi, incontri culturali, nel senso più ampio possibile.                                                                                         Adele Messina

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