Dop, Igp: quanto valgono le nostre eccellenze    

Che patrimonio immenso abbiamo. Italia, Paese delle eccellenze enogastronomiche. Del più alto numero di siti Unesco, e da  un insieme di prodotti tipici DOP e IGP che rappresentano un patrimonio da 15 miliardi. Patrimonio, appunto. Sia materiale che immateriale. La pizza, gli spaghetti, la Dieta mediterranea. Sono una miriade i prodotti anche meno conosciuti che sono poi degli immensi tesori, per il palato e per il mercato. Si rafforza il primato mondiale dell’Italia per numero di prodotti DOP e IGP, con 818 Indicazioni Geografiche registrate a livello europeo. I dati del Rapporto Ismea – Qualivita 2017 testimoniano infatti una crescita del 6% su base annua e un aumento dei consumi nella GDO del 5,6% per le vendite Food a peso fisso e dell’1,8% per il Vino. Anche il trend degli ultimi 10 anni mostra una crescita continua del sistema DOP e IGP, che ha consolidato il proprio peso economico fino a rappresentare l’11% dell’industria alimentare e il 22% dell’export agroalimentare nazionale. Il Sistema delle DOP e IGP in Italia garantisce qualità e sicurezza anche attraverso una rete che, alla fine del 2017, conta 264 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf e oltre 10mila interventi annui effettuati dagli Organismi di controllo pubblici. L’Italia mantiene il primato mondiale nel settore delle produzioni certificate DOP, IGP e STG, con 818 prodotti dei comparti Food & Wine e 4 nuove registrazioni nel corso del 2017.  Dalla “Food Valley” emiliana al “sistema Prosecco” veneto-friulano – non sono pochi i territori che hanno beneficiato della forte crescita relativa delle proprie filiere di riferimento. Il Food, in tutte le sue salse, richiama sempre di più l’attenzione, una cosa trasversale e che davvero coinvolge tutti i settori. Tutti vogliono parlare di cibo, tutti vogliono cucinare, o guardare, o fotografare il cibo. Sui social, insieme a moda e vari outfit è il ramo che ottiene maggiori successi. Chi non è/vorrebbe essere/ conosce un foodblogger? L’hashtag #foodporn su Instagram ad oggi ha oltre 150 milioni di post, ma in continua crescita, anche in questo momento. Soprattutto l’attenzione è rivolta alla qualità. Forse è questa attenzione alle materie prime la vera novità degli ultimi anni. Dimostrare (e certificare) attenzione alle materie prime è il nuovo must. Conoscere i prodotti tipici pure. Poi entra in gioco la tutela, la difesa di un tale immenso patrimonio.  Il famigerato Made in Italy.  Una importante segnalazione riguarda  uno dei simboli italiani per eccellenza. Un pacco di pasta su tre, infatti, in Italia viene fatto con grano straniero e non ha alcuna indicazione per i consumatori. A brevissimo arriverà l’etichetta d’origine per fare finalmente chiarezza su quello che è il prodotto simbolo del made in Italy. La Coldiretti alla Fieragricola di Verona appena conclusa, ha mostrato in anteprima le prime confezioni di pasta e di riso con l’indicazione della provenienza, a due settimane dall’entrata in vigore del decreto che metterà in trasparenza quello che i cittadini portano in tavola. “Una novità che è il risultato della guerra del grano lanciata da Coldiretti con decine di migliaia di agricoltori scesi in piazza – si legge in un comunicato – per difendere il Granaio Italia contro l’invasione di prodotto straniero, spesso di bassa qualità e trattato con sostanze vietate nel nostro Paese, e le speculazioni che hanno provocato il crollo dei prezzi del grano italiano al di sotto dei costi di produzione, con una drastica riduzione delle semine e il rischio di abbandono per un territorio di 2 milioni di ettari coltivati situati spesso in aree marginali”. Mentre si conclude la Fieragricola di Verona, anche all’estero, i milioni di italiani reclamano le- anche loro- eccellenze. Proprio oggi all’Ambasciata italiana di Bruxelles c’è “The extraordinary italian taste” che porta le eccellenze del Made in Italy agroalimentare in otto paesi europei, Svizzera e Regno Unito, ma anche Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Spagna. Un evento legato al progetto di valorizzazione e promozione dei prodotti agroalimentari italiani detentori di riconoscimento DOP, IGP o DOC per i vini.               Adele Messina

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