Il Sole 24 Ore, Giorgio Fossa presidente del nuovo cda. In calo i ricavi consolidati e pubblicitari del Gruppo

Si è tenuta il 14 novembre, sotto la presidenza di Luigi Abete, l’assemblea degli azionisti de Il Sole 24 Ore. L’Assemblea ha nominato il Consiglio di Amministrazione che rimarrà in carica fino all’Assemblea che sarà chiamata ad approvare il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018. Sono stati nominati Luigi Abete, Francesca Di Girolamo, Giorgio Fossa, Edoardo Garrone, Luigi Gubitosi, Giuseppina Mengano Amarelli, Patrizia Elvira Micucci, Marcella Panucci, Carlo Robiglio, Livia Salvini, Massimo Tononi. L’assemblea ha nominato Giorgio Fossa presidente del consiglio di amministrazione. L’assemblea ha infine approvato il compenso annuo lordo da corrispondere a ciascun membro del cda per il periodo di durata della carica nella misura di 20.000 euro lordi su base annua, oltre al rimborso delle spese documentate necessarie per lo svolgimento della funzione. In precedenza, il  11 novembre, il cda si era riunito sotto la presidenza di Carlo Robiglio per approvare il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2016. Nei nove mesi del 2016, il Gruppo 24 Ore ha conseguito ricavi consolidati pari a 208,4 milioni di euro e si confronta con un valore pari a 227,4 milioni di euro dello stesso periodo del 2015 (–18,9 milioni di euro). Tale variazione è attribuibile per 8,7 milioni di euro al deconsolidamento delle controllate Newton Management Innovation e Newton Lab. Al netto della variazione di perimetro, i ricavi consolidati registrano un calo di 10,2 milioni di euro principalmente riconducibile al calo dei ricavi pubblicitari pari a 4,9 milioni di euro (–5,7%) e alla diminuzione dei ricavi derivanti dalla vendita di collaterali, libri e periodici cartacei pari a 3,5 milioni di euro (–20,2%). I ricavi digitali complessivi del Gruppo ammontano a 73,8 milioni di euro e sono pari al 35,4% del totale dei ricavi (erano pari al 32,9% nello stesso periodo del 2015), in calo dell’1,5% rispetto al 2015. I ricavi digitali da contenuto informativo complessivi ammontano a 56,0 milioni di euro e si confrontano con un valore pari a 54,8 milioni di euro (+2,2%) rispetto ai primi nove mesi del 2015. I ricavi diffusionali del quotidiano (carta + digitale) sono in calo di 1,3 milioni di euro (–2,4%) rispetto allo stesso periodo del 2015 e ammontano a 50,6 milioni di euro. In crescita di 2,4 milioni di euro i ricavi da contenuto digitale informativo del quotidiano e dei quotidiani verticali (+12,6%). I ricavi pubblicitari, pari a 80,4 milioni di euro, sono in diminuzione di 4,9 milioni di euro (–5,7%) rispetto allo stesso periodo del 2015, principalmente per il venir meno di alcune concessioni di editori terzi, al netto delle disomogeneità di perimetro i ricavi dell’area sono in calo del 3,8%. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) è negativo per 25,3 milioni di euro e si confronta con un risultato rideterminato negativo di 12,5 milioni di euro per i primi nove mesi del 2015. L’Ebitda al netto degli oneri non ricorrenti è pari a –16,2 milioni di euro. Il risultato operativo (Ebit) è pari a –46,9 milioni di euro e si confronta con un Ebit rideterminato di –24,3 milioni di euro nel 2015 ed include oneri non ricorrenti pari a 15,1 milioni di euro. Il Gruppo chiude i nove mesi del 2016 con un risultato netto negativo di 61,6 milioni di euro, che risente della svalutazione di imposte anticipate per 10,4 milioni di euro, e si confronta con un risultato negativo rideterminato di 26,1 milioni di euro del 2015. Al netto degli oneri non ricorrenti il risultato netto è pari a –35,1 milioni di euro. Alla luce dei risultati economici, finanziari e patrimoniali rilevati nei primi nove mesi del 2016, l’azionista di maggioranza ha dato la disponibilità a valutare positivamente un eventuale aumento di capitale. Pur in presenza di significative incertezze, gli amministratori hanno redatto il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2016 sulla base del presupposto della continuità aziendale, in quanto ritengono che il Gruppo possa disporre di adeguate risorse finanziarie per continuare ad operare in futuro come entità in funzionamento. 

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