Nielsen, investimenti pubblicitari: il primo quadrimestre chiude a –2,3% sul 2014. La tv tiene, la radio cresce
L’andamento della pubblicità nel primo quadrimestre del 2015 registra un lieve peggioramento, dopo i segnali positivi evidenziati nei primi tre mesi dell’anno. Il mercato degli investimenti pubblicitari nel solo mese di aprile cala del 3,3%, portando il quadrimestre a –2,3%, rispetto allo stesso periodo del 2014. Se si aggiungesse anche la stima della raccolta sulla porzione di web attualmente non monitorata (principalmente search e social), il mercato chiuderebbe i primi quattro mesi dell’anno a +0,3%. «Aprile è stato un mese in leggera frenata, cosi come è successo per i consumi, in base a quanto riscontrato dai nostri osservatori sulle vendite nella grande distribuzione – spiega Alberto Dal Sasso, advertising information service managing director di Nielsen. – La differente calendarizzazione del periodo pasquale (5 aprile) rispetto all’anno scorso (20 aprile) ha contribuito insieme ad altre variabili, a una maggiore spinta degli investimenti pubblicitari nel mese di marzo, quando il mercato era tornato a crescere, seppure leggermente (+1,2%), a cui è seguito un fisiologico rimbalzo negativo in aprile». Relativamente ai singoli mezzi, la tv segna un calo nel singolo mese (–2,8%), chiudendo il quadrimestre a –2,2%. Rallenta anche il mezzo stampa che in aprile segna –8% per i quotidiani e –8,3% per i periodici; per il periodo cumulato gennaio-aprile si attestano rispettivamente a –7% e –5,3%. Gli investimenti sulla radio crescono nel singolo mese (+10,2%), portando il quadrimestre a +8,6% e confermando il buono stato di salute, grazie a un andamento migliore rispetto al totale mercato. Internet, relativamente al perimetro attualmente monitorato in dettaglio, torna negativo in aprile (–3,3%), con una variazione in calo sul quadrimestre di 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2014. Sulla base delle stime di Nielsen relative al totale del web advertising, aggiungendo dunque la porzione di mercato non monitorata, il digitale crescerebbe dell’8,8% per il periodo gennaio-aprile 2015. Nel quadrimestre frenano anche il cinema (–2,3%) e il direct mail (–0,8%). Ancora positivi, seppur in misura minore rispetto al trimestre, l’outdoor (+2,1%) e il transit (+4,7%). Per quanto riguarda i settori merceologici, se ne segnalano 10 in crescita o intorno alla parità, con un apporto di circa 34 milioni di euro. Per i primi comparti del mercato si registrano andamenti differenti nel quadrimestre: alla crescita di finanza/assicurazioni (+8,3%, circa 8,5 milioni) e dei farmaceutici (+5,8%, circa 6,8 milioni), si contrappongono il calo dell’automotive (–6,2%, circa 14 milioni) e delle telecomunicazioni (–13,3%, circa 16 milioni). I maggiori apporti alla crescita arrivano dai servizi professionali (+28,8%), gestione casa (+6,4%) ed enti/istituzioni (+7,2). I settori tempo libero, moto e abitazione chiudono il quadrimestre di poco sopra il pareggio. «Sulla base dei risultati della nostra ultima Consumer Confidence condotta in 60 paesi su un campione di 30.000 intervistati – conclude Dal Sasso – l’Italia ha registrato la miglior performance mondiale in termini di incremento dell’indice di fiducia. Si intravede quindi lo spazio per una crescita, anche grazie a una nuova spinta da parte del settore della comunicazione, seppur l’indice rimanga ancora uno tra i più bassi rilevati». Da UPA, l’associazione degli investitori, il presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi commenta così: «Pur in un mese, quello di aprile, influenzato da un periodo pasquale anticipato rispetto allo scorso anno, notiamo la sostanziale tenuta degli investimenti nel complesso, con minime variazioni per i singoli mezzi. Prevediamo nei mesi successivi, a partire da maggio, l’attesa inversione di tendenza».