Nasce Gold 5, per contrastare Google con la qualità. L’a.d. Santagata: «Aperti a nuovi partner»

Andrea Santagata
Andrea Santagata

La nuova superconcessionaria del digitale in Italia si chiama Gold 5. Tanti rumors ne avevano parlato in maniera imprecisa, spesso enfatizzando un significato politico che con l’ufficializzazione e i dettagli sull’iniziativa appaiono tutto sommato relativi. Pubblicom Now vi aveva offerto, pochi giorni fa, notizie più centrate. Mancava però il nome della struttura e non era chiaro chi sarebbe stato ai vertici al primo turno di comando. Nessuno, inoltre, aveva considerato il ruolo che dentro all’alleanza avrebbe avuto Italianoline, già partner di Mediamond sul versante del video advertising digitale. In realtà erano già noti alcuni dettagli dell’operazione che da tempo alcuni dei principali publisher italiani volevano mettere in atto per contrastare lo strapotere di Google, ma anche per reagire positivamente al ruolo sempre più attivo che su questo versante – attraverso le inventory di programmatic buying – stanno cominciando ad avere anche le holding dei principali centri media. La nuova entità è stata costituita con quote paritetiche di A. Manzoni & C., Banzai Media, Italiaonline, Mediamond e RCS MediaGroup. L’idea è quella di replicare analoghe iniziative già lanciate da importanti editori in altri paesi europei, come La Place Media e Audience Square in Francia, AdAudience in Germania e Aunia in Spagna. L’ambizione è anche quella di rilanciare il cammino dell’advertising sul web, che nonostante sia tonico (al di la delle stime punitive di Nielsen), nel nostro paese non lo è tanto quanto sarebbe logico e naturale. I partner di Gold 5 dicono che la concessionaria vuole rappresentare un acceleratore della crescita, aprendo e stimolando la concorrenza, confrontandosi sul campo dell’efficienza e dell’efficacia delle soluzioni offerte ai big spender pubblicitari. Gold 5 commercializzerà, in via non esclusiva, una porzione dei bacini di pubblicità digitale di ciascuno dei soci e potrà contare su un’offerta di altissimo livello in termini di brand e qualità dei contenuti, con formati di video advertising quali Masthead e 300×250 video, rappresentando complessivamente la più importante reach pubblicitaria del mercato digitale nel nostro Paese. Secondo eMarketer, nel 2014 il valore del mercato italiano della pubblicità video online dovrebbe superare i 200 milioni di dollari, con una crescita per i prossimi anni di oltre il 20% annuo. Secondo FCP, già nel 2013, questo mercato valeva circa 90 milioni di euro, non conteggiando i player internazionali che non aderiscono alla rilevazione. Per un’efficace commercializzazione dei propri prodotti, Gold 5 si avvarrà sia dei canali e delle modalità di vendita tradizionali, sia di una piattaforma tecnologica in grado di cogliere le rilevanti opportunità di business del “programmatic advertising”. Il consiglio di amministrazione di Gold 5, che prevede un sistema a rotazione annuale dei vertici tra le cinque aziende che la costituiscono, è composto da: Davide Mondo (presidente), Andrea Santagata (amministratore delegato) e dagli amministratori Gabriele Comuzzo, Gabriele Mirra e Roberto Zanaboni. È prevista inoltre la costituzione di un Comitato Strategico, con il ruolo di advisory board per il supporto nella definizione delle linee guida di sviluppo della società, di cui faranno parte alcuni fra i più importanti nomi del mercato pubblicitario e media nazionale: Paolo Ainio (a.d. Banzai), Antonio Converti (a.d. Italiaonline), Massimo Ghedini (a.d. A. Manzoni & C.), Stefano Sala (a.d. Publitalia 80), Raimondo Zanaboni (d.g. pubblicità di RCS MediaGroup). Intervistato da Pubblicom Now l’a.d. Santagata non esclude sviluppi “inclusivi”: «Siamo partiti con i cinque attori che logiche di mercato e posizionamento rendevano più amalgamabili già in una prima fase. La società lavorerà a pieno regime a fine anno, ma già nel nuovo sarà naturale valutare l’ingresso di nuovi partner». Ci sarà il coinvolgimento di Rai Pubblicità e System 24 Ore? «Perché no? È ancora prematuro fare nomi e tracciare piani, ma un operatore serio non potrebbe che valutare con interesse uno sviluppo di questo tipo», continua il manager. Quanto al peso del “programmmatic adv”, secondo l’a.d. di Banzai e Gold 5 «in un momento di mercato come questo e, in prospettiva, non potrà che rivestire un ruolo centrale e importante, ma senza escludere affatto forme di vendita più tradizionali. Cercheremo di essere un canale il più semplice e veloce possibile per i clienti».

Lorenzo Martorana

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