Augure entra nel mercato italiano

logoAugure, multinazionale fondata a Parigi nel 2002 con l’obiettivo di creare il primo software per i professionisti della comunicazione e delle pubbliche relazioni, annuncia il suo ingresso ufficiale nel mercato italiano. Presente in Francia, Spagna, Regno Unito, Belgio, e da oggi anche in Italia, Augure è al fianco di più di 1.500 aziende ed enti di medie e grandi dimensioni per la valutazione dell’efficacia delle attività di comunicazione. Ai propri clienti – importanti brand come Jaguar, Playstation, Nokia, Nestlé, Renault-Nissan, L’Oréal e Publicis – Augure propone un software innovativo e perfettamente rispondente alle loro esigenze e ai loro obiettivi di comunicazione. La soluzione concepita da Augure permette di individuare gli influencer chiave di ogni settore di mercato, di interagire con loro e di misurare l’impatto di ciascuna campagna di comunicazione. Facilità d’uso, innovazione, semplicità di implementazione, mobilità e flessibilità della piattaforma consentono una gestione efficace delle pubbliche relazioni, della comunicazione strategica e l’analisi della brand reputation. «Grazie alla gamma di applicazioni offerte da Augure – spiega Carlos Ortega, vice presidente per l’area vendite e project manager Italia – i professionisti della comunicazione e delle pubbliche relazioni possono ascoltare ciò che si dice in rete del proprio brand o di specifici topic, interagire con i media, blogger e stakeholder, e misurare l’impatto di ogni loro singola azione di comunicazione». L’ingresso di Augure nel mercato italiano avviene in una fase di forte crescita dell’azienda francese a livello europeo, come testimoniano le storie di successo che la vedono protagonista al fianco di brand leader a livello mondiale. «Siamo molto orgogliosi di portare le nostre soluzioni anche in Italia – afferma Michael Jais, ceo del Gruppo Augure – e per presentarle abbiamo scelto Milano, città in cui la comunicazione e le Pubbliche Relazioni rivestono un ruolo fondamentale. Nel capoluogo lombardo muoveremo i primi passi nella creazione di un ponte che colleghi efficacemente le relazioni pubbliche tradizionali alla comunicazione 2.0».

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