Young Lions, Marongiu e Fulciniti: «Non è il Paese che conta ma l’agenzia»

 

Nessuna vittoria al momento attuale per i Giovani Leoni italiani a Cannes. Eppure due anni fa il tricolore in erba aveva lasciato il suo segno sulla Croisette regalando un oro nella categoria Film a una giovane coppia creativa di M&C Saatchi e un argento nel Design a due promesse di Hagakure e AdmCom.

Nell’arena di quest’anno sono scese ancora due giovani leve di M&C Saatchi, per la prima volta a Cannes, Dario Marongiu e Luca Fulciniti, entrambi art director, in gara per la Young Lions Cyber Competition per la quale hanno sviluppato una campagna social integrata.

Il brief su cui hanno lavorato era stato sviluppato da una Onlus australiana che si occupa della prevenzione alla cecità nel mondo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, focalizzandosi sul fatto che l’80% dei ciechi nel mondo avrebbe potuto evitare l’handicap se fosse stato curato in tempo.

«Uno degli insight – raccontano i due creativi di 25 e 27 anni – riguardava il fatto che le persone non vedenti avrebbero potuto essere curate con solo due euro pro-capite l’anno. Noi siamo partiti da un key visual forte, sostituendo gli occhi di tutte le persone con due monete da 1 euro nelle fotografie presenti sulle homepage delle principali testate internazionali nel giorno della prevenzione mondiale della vista, il 9 ottobre. Nelle homepage, oltre a queste immagini ritoccate appariva anche un banner con la scritta “Scopri perché 2 euro possono ridare la vista al mondo” e l’hashtag #2euros2see che finalizzava una call to action verso un sito creato per raccogliere le impression provenienti dai social e contenente anche un tool che permetteva all’utente di sharare la propria foto con le monete al posto degli occhi. E’ interessante il fatto – continuano i due – che venisse chiesto nel brief di non fare awareness sull’associazione ma di sensibilizzare le persone sulla prevenzione alla cecità. Riteniamo però che 24 ore siano davvero poche per sviluppare un progetto, dovrebbero essere 48 ore come accade per la categoria Film. Siamo convinti che dal confronto con i giovani creativi di tutto il mondo si assapori un modo diverso di approcciare i progetti e anche di lavorare, aspetto che ci ha arricchito molto. Sicuramente ci sono luoghi in cui sarebbe molto interessante vivere, ad esempio a New York o nei Paesi asiatici, ma ciò che fa la differenza è il tipo di agenzia non la località, cioè i progetti e il modo di pensare della struttura, indipendentemente da dove è situata. Il neo in Italia è che spesso dobbiamo sottostare ai diktat dei clienti che non riescono a comprendere l’importanza della creatività come driver per il business, mentre all’estero c’è una maggiore apertura sull’argomento».

Vanna Assumma

 

(riprese e montaggio video di Elena Pescucci)

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