Luca Scotto di Carlo: «Molte eccellenze italiane sulla Croisette sono figlie della crisi»

Luca Scotto di Carlo
Luca Scotto di Carlo

Continua la nostra carrellata di opinioni tra i giurati che porteranno la bandiera italiana a Cannes. È la volta di Luca Scotto di Carlo, creative partner di M&C Saatchi, che sostiene che molti riconoscimenti italiani sulla Croisette sono figli della crisi. Il giurato nella categoria Promo & Activation ricorda come in tutto il mondo, storicamente, nei periodi di crisi siano esplose le avanguardie e le innovazioni. Fa un accenno ad esempio al costruttivismo russo, corrente artistica nata in Unione Sovietica nel 1913, poco prima della rivoluzione, oppure alla nascita del punk negli anni ‘70 in Gran Bretagna o ancora alla grande svalutazione della moneta in Argentina degli ultimi anni, che ha portato il Paese a far crescere talenti che hanno vinto molti premi a Cannes. «Purtroppo noi italiani pecchiamo di un cinismo diffuso – racconta il giurato – e tendiamo a essere pessimisti, ma è un dato di fatto che negli ultimi due anni siamo tornati da Cannes a testa alta, con un ricco medagliere. Questo significa che la creatività made in Italy è migliorata. Molti progetti di alto livello sono figli della crisi, anche noi di M&C Saatchi abbiamo realizzato due dei nostri migliori lavori proprio in questi anni: il progetto Moscova-Tokyo di Fastweb e quello del sottomarino a firma Genertel. Chiaramente le grandi produzioni televisive si riducono, aumentano le campagne low budget, ma questo spinge le agenzie a trovare nuove soluzioni, a rivolgersi a nuovi talenti, spesso giovani. Un esempio di come la scarsità d’investimenti generi eccellenze viene anche dalle campagne sociali, che notoriamente non godono di grandi disponibilità finanziarie eppure spesso vincono a Cannes. Anzi negli ultimi anni sembrava che quella dei progetti non profit sul podio della Croisette fosse proprio una tendenza, e anche il Belpaese non ha mancato di farsi notare con il progetto CoorDown».

Vanna Assumma

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