Mondadori, Mauri: «Primo trimestre oltre le aspettative e meglio del mercato»

Marina Berlusconi in campo? Le deputate Pdl, è la nostra RenziL’Assemblea degli azionisti di Arnoldo Mondadori Editore, riunita sotto la presidenza di Marina Berlusconi, ha esaminato e approvato il bilancio consolidato 2013 che, vale la pena ricordarlo, evidenzia un risultato netto consolidato di –185,4 milioni di euro.  «Sul risultato del 2013 hanno pesato 207 milioni fra costi di ristrutturazione e svalutazioni. Ma si tratta di oneri non ricorrenti. I primi mesi del 2014 sono migliori delle previsioni: i sacrifici durissimi e il grande lavoro fatto cominciano a dare risultati» ha commentato Marina Berlusconi, presidente di Mondadori, in un’intervista al Corriere della Sera riferendosi ai conti del gruppo editoriale sottolineando come nel corso dell’anno  tutti i business abbiano ripensato profondamente «l’organizzazione e in molti casi il loro stesso prodotto»  e per di più c’è stato« un notevole cambiamento del management». La presidente ha ricordato che il piano di risparmi per 100 milioni al 2016 è già molto avanti nella realizzazione, e l’azienda conti di fare di più. «Se capitasse – ha aggiunto Marina Berlusconi – siamo anche pronti a cogliere qualche opportunità, non solo nel digitale». Nel corso dell’assemblea l’amministratore delegato, Ernesto Mauri, alla domanda di un azionista se prevedesse il raggiungimento del break even nel 2016 ha risposto: «Io spero di raggiungerlo già nel 2014, nel 2016 spero di avere un risultato molto positivo. Abbiamo presentato un piano che prevede un ebitda di oltre 100 milioni a fine 2016 – ha spiegato – con tutte le attività in miglioramento e una redditività positiva». Per Mauri si tratta di un obiettivo ambizioso ma sicuramente realizzabile, insistendo sul recupero dell’efficienza e sullo sviluppo delle attività core sostenute dalle attività digitali. Mauri ha confermato che l’andamento dei primi tre mesi del 2014 è «migliore delle nostre aspettative e di quelle del mercato. Un risultato positivo e incoraggiante – ha proseguito – e per la radio addirittura c’è un incremento e per il digitale l’incremento è a due cifre, nonostante il mercato sia in flessione».

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