Eni porta a Milano “La Madonna di Foligno” di Raffaello
La mostra, allestita presso la Sala Alessi di Palazzo Marino, è integrata da un’attenta attività didattica e di coinvolgimento in sala, sul web e attraverso eventi di accompagnamento. «Portando Raffaello a Milano, Eni ribadisce il valore della cultura come elemento di dialogo con il territorio – dichiara Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni. – Il nostro originale modello espositivo pone al centro l’opera d’arte e offre ai visitatori gli elementi necessari per la comprensione.
Le lunghe file pazientemente in coda in questi cinque anni indicano il gradimento di un evento diventato appuntamento atteso e opportunità di arricchimento culturale». Capolavori protagonisti delle precedenti edizioni sono stati “La Conversione di Saulo” di Caravaggio (dalla collezione Odescalchi), “San Giovanni Battista” di Leonardo da Vinci (2009), “Donna allo specchio” di Tiziano (2010), “Adorazione dei pastori” e “San Giuseppe falegname” di Georges de La Tour (2011) e “Amore e Psiche stanti” di Antonio Canova e “Psyché et l’Amour” di François Gérard (2012) dal museo del Louvre.
Il dipinto della Madonna di Foligno venne commissionato da Sigismondo de’ Conti, segretario di Papa Giulio II, come pala d’altare della Chiesa Santa Marina in Aracoeli a Roma. L’opera, trasferita presso il convento dei SS. Anna e Francesco a Foligno, venne requisita dai francesi e portata a Parigi, dove la pellicola pittorica venne trasferita dalla tavola alla tela. La Madonna col Bambino appare entro un grande nimbo dorato circondata da una corona di cherubini che prendono la forma delle nuvole.
In basso, da sinistra, sono raffigurati San Giovanni Battista, San Francesco d’Assisi, il committente e San Girolamo. Al centro un putto regge una tabula ansata senza alcuna scritta. Sullo sfondo un piccolo centro abitato e un elemento luminoso che cade su una singola casa hanno interessato a lungo gli studiosi che hanno tentato l’identificazione della località e hanno ipotizzato l’allusione a un fenomeno celeste.
«La grande novità di quest’anno – spiega Lucia Nardi, responsabile Iniziative Culturali Eni – è rappresentata dalla partnership con i Musei Vaticani che non sostituisce quella già instaurata con il Museo del Louvre, ma si somma ad essa. Quello tra Eni e la cultura è un legame indissolubile che risale a ben 50 anni fa ed è parte integrante del nostro dna».