Maledetta Primavera

Sono due le â’€’œsperanzeâ’€’ che gli italiani coltivano fervidamente in questo periodo: che scenda lo spread e che salga la temperatura atmosferica. Lascio la questione del differenziale tra Bond e Bot agli economisti per dedicarmi al problema della bella stagione che sembra non volere proprio arrivare.

Lâ’€’™argomento mi interessa non solo perché ne ho fin sopra i capelli di sentire la gente che si lamenta dicendo che non esistono più le mezze stagioni, ma anche perché, da appassionato golfista che già da tempo ha versato la quota annuale alla segreteria del suo circolo, non sono ancora riuscito a fare un giro completo delle diciotto buche senza rischiare di essere travolto da un torrente in piena, o di dovermi mettere a letto per un attacco di broncopolmonite.

â’€’œCapirai che problema!â’€’, penseranno i soliti denigratori di questa pratica sportiva. Lo capiranno invece molto bene i colleghi â’€’œpubblicitari-golfistiâ’€’ consapevoli di quanto sia appagante abbandonare ogni tanto meeting e computer per impugnare un â’€’œferro 9â’€’ con il quale colpire una pallina da quarantacinque grammi immaginando al suo posto la testa di un Product manager rompiballe.

Câ’€’™Ã¨ poi un altro motivo che, in questa primavera farlocca, giustifica la mia impazienza per il ritardato arrivo del caldo (oltre alla forzata lontananza da bunker, green e sacca dei bastoni portata a spalla, naturalmente). Si tratta dellâ’€’™assenza della pubblicità esterna per i costumi da bagno che negli anni passati annunciava urbis et orbi lâ’€’™estate imminente. Dovete credermi, sento davvero questa mancanza.

Cammino per le strade sotto la pioggia battente e mi chiedo: â’€’œChe fine hanno fatto le sontuose affissioni dei poster sei per tre, venti per dieci, quindici per trenta che invadevano le città e alleviavano il peso della noia ai pendolari ingolfati nel traffico? Dove sono quelle stupende creature tutte acqua, sapone e photoshop che si offrivano agli sguardi ammirati dei passanti? Quel sapore di sale, sapore di mare che avevano sulla pelle dovâ’€’™Ã¨ andato a finire?

Eâ’€’™ possibile che i produttori di bikini, tanga e affini, siano stati informati con mesi di anticipo del ritardato arrivo dellâ’€’™anticiclone delle Azzorre, e abbiano forzatamente deciso, causa maltempo, di annullare gli spazi già prenotati alle concessionarie, riducendo le immagini seducenti alle striminzite dimensioni delle pagine dei rotocalchi? Perché a me sta sorgendo il dubbio che la mancata affissione dei poster con le top model in costume da bagno non sia colpa di questa maledetta primavera, ma dello spread?

Chi sa mi risponda, se può. E, quando il termometro supererà i quaranta gradi (succederà primo o poi!), non lamentatevi per il troppo caldo, ma pensate a me impegnato ad uscire dal bunker scavato davanti al green della buca nove.

Bruno Zerbini

brunozerbini23@gmail.com

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *