Isabella Bernardi: «E io vi dico che nelle grandi strutture c’è meno qualità…»

La sua nuova avventura è iniziata a gennaio 2013. Parliamo di Isabella Bernardi, ex vicedirettore creativo di Young & Rubicam che è entrata nella squadra della giovane (è nata nel 2008) Zero – Starting Ideas, in qualità di direttore creativo.

«In generale – racconta Bernardi – nelle grandi strutture in questo momento di mercato si presta meno attenzione alla qualità. Del resto, le big non sono gestite da creativi ma da amministrativi, che devono fare profitto, contengono le spese, prendono ragazzi giovani e riducono i ruoli di direzione.

Un tempo si dava molto più importanza alla qualità, alla cultura tramandata da Pirella, da Barbella, dai grandi. A ciò si aggiunge il fatto che le multinazionali hanno sempre meno interesse a investire in Italia, perché in questo periodo il nostro Paese è diventato meno strategico.

Sono contenta quindi di avere intrapreso questa scelta e di cimentarmi in un nuovo ruolo dove sono responsabile della qualità creativa di tutta l’agenzia e gestisco anche le persone, che è ben più difficile che gestire il proprio lavoro».

Zero-Starting Ideas è una realtà che ha fatturato l’anno scorso 1,5 milioni di euro, in crescita costante anno su anno. Si avvale di una quindicina di persone interne e di un network di un centinaio di professionisti e consulenti che prestano la loro collaborazione soprattutto sullo sviluppo di soluzioni interattive e multimediali, piattaforme Cms, attività Seo, Sem, mobile.

È un’agenzia “Eta-Beta”, la definisce l’amministratore delegato Roberto Carcano, sottolineando che ha la testa grossa e il corpo piccolo: «Abbiamo una grande capacità di strategia e di creatività – specifica – e un organico contenuto.

Grazie al network di collaboratori abbiamo sempre un tavolo di lavoro ad assetto variabile, di cui noi teniamo la regia ma i professionisti variano in funzione delle competenze che servono per lo specifico progetto.

Non siamo adv-dipendenti ma realizziamo progetti multicanale. L’importante, appunto, è la strategia, l’architettura di marca. Ad esempio con North Sails il rapporto è iniziato con la realizzazione del nuovo sito, ma l’abbiamo costruito non come l’avrebbe fatto una web agency ma già con il seme di quello che sarebbe diventato lo sviluppo del progetto.

E infatti successivamente abbiamo realizzato un magazine al posto del catalogo, una campagna di brand e un corto di 12 minuti che racconta la storia del velista e fondatore dell’azienda Lowell North, personaggio affascinante che a soli 27 anni decise di produrre in prima persona le vele da regata».

Vanna Assumma

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