Consumi di lusso vincono accessori, scarpe e gioielli

Anche nel 2011, secondo i dati del rapporto di Sda Bocconi e Altagamma, Fashion and Luxury Insight, si conferma la buona salute dell’industria della moda e del lusso, con una crescita del fatturato leggermente superiore a quella dell’anno precedente (12,1% contro 11,7%) che significa un turnover intorno ai 200 miliardi di euro.

Il rapporto, che analizza i bilanci delle imprese internazionali quotate con fatturato superiore ai 200 milioni di euro, denota come la profittabilità dell’industria si stia stabilizzando, infatti il Roi medio (indice di redditività del capitale investito o ritorno sugli investimenti) è del 13%, solo di poco inferiore al 13,4% dell’anno precedente, anche se al di sotto dei livelli pre-crisi, mentre il margine operativo lordo è del 14,1% (14,3% nel 2010) e il rapporto tra capitale circolante e fatturato si attesta al 18,8% (18,4% nel 2010).

«Le dimensioni d’impresa – afferma Emilia Merlotti di Sda Bocconi, coautrice del rapporto – rimangono un driver cruciale della profittabilità. Le società più grandi, con fatturato superiore ai 5miliardi di euro, hanno performance migliori degli altri in termini di redditività degli investimenti e di risultato operativo.

D’altro canto, però, registrano tassi di crescita inferiori ». Il cambiamento più evidente riguarda la redditività del capitale proprio, che sale a un 27,7% da record (18,6% nel 2010), superiore anche ai livelli pre-crisi, a seguito del forte aumento della leva finanziaria, con il rapporto tra debito e capitale proprio che passa dallo 0,47 del 2010 allo 0,76 del 2011.

«I primi dati del 2012 – dice Paola Varacca Capello di Sda Bocconi, coautrice del rapporto – confermano una crescita, però in misura inferiore a quella del 2011. Abbiamo i dati preliminari di 53 delle 77 società e non sono molto buoni: la crescita rallenta decisamente, dal 12,1% al 7,8%, e la profittabilità ne risente, come evidenziato dal risultato operativo, che passa dal 10,1% al 9,6%».

Dall’analisi per comparto l’abbigliamento conferma una buona prestazione nel 2011 (+8%) e nel 2012 (+10%), stimolato da una forte crescita dell’uomo soprattutto grazie agli investimenti in format dedicati in tutti i canali.

Nell’abbigliamento femminile l’alto di gamma si dimostra più dinamico, anche grazie a una crescente quota di consumatrici nei mercati emergenti (le working women asiatiche stanno acquisendo quote di mercato sempre più crescenti).

Gli accessori hanno avuto una crescita a doppia cifra nel 2011 (+15%) e nel 2012 (+14%), in particolare la pelletteria è la prima categoria per crescita nel 2012 (+16%). Anche le scarpe crescono di due cifre (bissato nel 2012 il +13% del 2011).

Ottima performance di gioielli e orologi nel 2011 (+22% rispetto al 2010) che denunciano però un rallentamento nel 2012 (+13%). Profumi e cosmetici, sebbene categorie merceologiche mature, crescono del 4% nel 2011 e del 5% nel 2012.

«L’alto di gamma – ribadisce Armando Branchini, segretario generale della Fondazione Altagamma e coautore del rapporto – è di gran lunga il segmento che gode di migliore salute. Nell’abbigliamento, per esempio, le imprese registrano una crescita del fatturato pari al 27,7% e una redditività degli investimenti del 19,8%, contro gli 11,9% e 14,7% del segmento medio e i 16,6% e 10,5% del mass market».

Automobili, yacht e luxury food

Secondo lo studio Monitor Altagamma sui mercati mondiali condotto da Bain & Company in collaborazione con la Fondazione Altagamma, i beni di lusso personali nel 2011 sono cresciuti dell’11% meglio del 2012 quando si prevede una crescita del 10%.

In particolare Il mercato delle auto di lusso è uno dei settori principali, con 280 miliardi di euro di vendite nel 2011 che raggiungeranno i 290 miliardi nell’anno in corso grazie a una crescita del 4%.

Il comparto dell’auto è caratterizzato da un’eterogeneità delle performance: i mercati europei sono in forte sofferenza a causa dell’impatto della crisi economica mentre quelli asiatici continuano a trainare fortemente la domanda.

Il settore vinicolo di alto di gamma conferma la crescita a doppia cifra anche nel 2011, raggiungendo i 45 miliardi di euro di vendite (+15%) ed è prevista una solida performance anche nel 2012 con una crescita del 12%, superando quota 50 miliardi di euro. I vini rappresentano la larga maggioranza delle vendite, con risultati più dinamici da parte del segmento champagne e vini frizzanti.

La qualità rappresenta la motivazione principale di acquisto, soprattutto nei grandi mercati emergenti come la Cina. Il 2011 si conferma anno di crescita record per Il settore degli alberghi di lusso, che hanno registrato un +15% per un mercato totale di 107 miliardi di euro, trascinati da un incremento del tasso di occupazione delle camere.

Nel 2012 il trend si consolida con un’ulteriore crescita del 18%, grazie anche all’effetto positivo dell’apprezzamento del dollaro. Il mercato alimentare di lusso comprende le vendite di cibo gourmet e bevande di alto di gamma, ma anche le vendite in ristoranti di alto livello.

Dopo il boom del 2010, il settore dell’alimentare di lusso si assesta nel 2011 su una crescita del 5%, portando il valore del mercato a raggiungere i 35 miliardi di euro di vendite complessive. Nel 2012 il mercato mantiene il trend raggiungendo quota 38 miliardi.

Nel 2011 le vendite di design e arredamento di lusso si sono attestate intorno ai 18 miliardi di euro con una crescita del 5%, che rallenta nel 2012 registrando un +3%. I mercati emergenti trainano le prestazioni grazie anche a una ripartenza del mercato immobiliare e un sempre maggiore interesse dei nuovi consumatori verso questo segmento.

Il made in Italy rinnova la sua leadership e il suo appeal a livello mondiale grazie all’elevata artigianalità dell’offerta. I comparti più dinamici sono l’Illuminazione e l’arredo bagno, grazie a una continua innovazione tecnologica e di materiali.

Il mercato degli yacht di lusso è caratterizzato da una debole ripresa nel 2011 con un +5% che permette di raggiungere i 7 miliardi di euro, ben lontani dai 10 del 2008. Nel 2012 si evidenzia un’ulteriore decelerazione da parte del mercato (+2%).

Le aspettative per il mercato sono migliori nei Paesi emergenti, dove riscuote particolare successo la multi-proprietà, anche se l’assenza di un’adeguata infrastruttura rappresenta ancora un freno alla crescita.

Uno sguardo al futuro

Per il prossimo anno tutti gli indicatori di crescita mostrano un segno positivo. Nello specifico il segmento calzature, pelle e accessori mette a segno la crescita più marcata (+10%) seguito da gioielleria, penne e accendini (+8%), abbigliamento (+6%), profumi e cosmetici (+4%) e art de la table (+2%).

Riguardo ai mercati, sono previsti incrementi significativi su quelli asiatici (Giappone +2%, Asia +17%, Middle East +9%). Per l’Europa è prevista una crescita più marcata di quella dell’anno in corso (+4,5%), mentre per le Americhe si prevede un incremento paragonabile a quella del 2012 (Nord America +6%, America Latina +10%).

Alessandra Iannello  

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *