Barilla chiude il bilancio 2012 con un +2%, punta al Brasile e incrementa l’adv

Dove c’è pasta c’è benessere. Partendo da uno degli slogan utilizzati nella sua ultima campagna pubblicitaria televisiva, il Gruppo Barilla ha presentato il Bilancio Consolidato 2012 e la rinnovata strategia di sviluppo internazionale.

«I risultati relativi all’anno passato sono soddisfacenti e questo ci permette di affrontare le sfide future fiduciosamente, nonostante il periodo di crisi globale non certo favorevole», spiega il presidente del Gruppo (comprendente Barilla G e R Fratelli e Lieken), Guido Barilla.

Il fatturato, infatti, è cresciuto del 2%, attestandosi a 3.996 milioni di euro rispetto ai 3.916 milioni registrati nel 2011. Numeri importanti che testimoniano un’azienda in salute con sedi in 21 paesi nel mondo, distribuzione in un centinaio e circa 12.500 dipendenti complessivi.

Barilla, del resto, ha sempre puntato sulla qualità dei propri prodotti e sulla considerazione per il cliente. Sono 29, infatti, i milioni investiti annualmente per i controlli di qualità mentre si ferma a zero l’incremento di prezzo sullo scaffale, nonostante l’aumento del costo delle materie prime.

«Una scelta ideologica che, tuttavia, ha portato l’’utile netto consolidato a calare del 21,1% a 60 milioni di euro – spiega l’amministratore delegato Claudio Colzani, che poi specifica come l’obiettivo sia quello di raddoppiare il fatturato entro il 2020, portando il primo piatto all’italiana in ogni angolo del mondo e rafforzando la posizione di leadership nei prodotti da forno dove siamo già presenti con i nostri marchi».

Seguendo il trend dell’ultima campagna “Dove c’è pasta c’è”, per il 2013 è previsto anche un forte incremento per quanto riguarda l’adv sia in Italia che all’estero, dove allo spot si affianca spesso una campagna nei punti vendita, che veicolano circa il 50% delle scelte del consumatore. Per questo, in Germania e Francia è attualmente on air lo spot “Italian love story” associato ad una chiara call to action nei supermercati.

Uno sguardo verso il futuro che passa anche e soprattutto attraverso i canali digital. Già attive le app Tazza Pazza (la più scaricata dell’ultimo mese) e I Pasta, mentre sono in fase di realizzazione diverse strategie in termini di e-commerce, una realtà ancora poco consolidata in Italia ma molto presente in paesi come Stati Uniti e Cina.

Nel 2013, il fatturato è previsto in crescita di qualche punto percentuale e il processo di dismissione in corso del gruppo tedesco di prodotti da forno Lieken consentirà a Barilla di rafforzare ulteriormente la propria solidità finanziaria.

Per incrementare ulteriormente la crescita, inoltre, Barilla punterà a consolidare la propria leadership globale del “pasto all’italiana”, dove è già presente massicciamente, e ad espandersi in Sud America e Asia, dove attualmente si ferma al 4% del mercato.

«L’investimento maggiore è riservato al Brasile, dove stiamo lanciando una linea di sughi e di formati di pasta all’uovo, la tipologia maggiormente consumata nel paese», continua l’amministratore delegato.

Dai 18 milioni di euro fatturati in Brasile nel 2012, l’azienda punta a crescere sino a 100 milioni nel 2016 grazie a un’offerta sviluppata proprio per rispondere ai bisogni del consumatore brasiliano.

Alessia Ferri 

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