Stand Out In Culture: l’osservatorio di Initiative indaga sul next normal degli italiani

Initiative, agenzia media guidata da Andrea Sinisi, ha presentato i risultati del secondo report dell’osservatorio Stand Out In Culture. L’osservatorio si pone l’obiettivo, attraverso survey quantitative su un ampio campione rappresentativo della popolazione italiana, di sondare e comprendere il punto di vista delle diverse generazioni relativamente alle tensioni culturali che animano il dibattito sociale e di comunicazione. Il secondo capitolo  indaga come siano cambiati i valori, le abitudini di acquisto e le esigenze degli italiani ad un anno di distanza dall’inizio dell’emergenza sanitaria, il next normal degli Italiani. Una prima evidenza riguarda le nuove esigenze e priorità degli italiani, dove il desiderio di protezione è al centro: la salute ed il benessere fisico e mentale sono elementi chiave (45%), con maggiore investimento di tempo e risorse nelle categorie health e wellbeing. Seguono la necessità di stabilità con la salute economica e finanziaria del proprio nucleo familiare in pole position. Importante anche il ripristino della dimensione sociale. Indagando come stanno cambiando le priorità d’acquisto si evince il desiderio di normalità ed evasione: viaggi e vacanze rappresentano la principale voce di spesa guardando al futuro degli italiani (32%).Il resto degli acquisti si concentrerà sulla casa, luogo in cui sicurezza e possibilità di controllo trovano espressione: dotazioni tecnologiche, servizi di intrattenimento (22%), arredamento (18%) le voci di spesa in crescita per gli italiani. Analizzando la relazione con le marche emerge come si sviluppi sempre più tra le mura domestiche e in ambiente digitale. Al primo posto tra i punti di contatto rimane infatti la tv (34%), un mezzo che trova nella casa la sua piena espressione, seguita dai numerosi punti di contatto digitale (social network (30%), e-commerce (29%), app (19%), sito del brand (17,5%), video online (15%)) segno evidente della maturazione piena della contaminazione fra canali. Il Covid ha spinto gli italiani a spostare i propri acquisti online: per il 48% degli intervistati, dopo una reazione alla situazione contingente, l’acquisto su piattaforma digitale diventa un’abitudine, complice il desiderio di centralizzazione delle attenzioni sulla casa. Allo stesso modo, il fenomeno degli acquisti di prossimità è destinato a continuare (47%) per soddisfare un’esigenza di approvvigionamento in modalità sicura e vicina, fisicamente e dal punto di vista di relazione. Sono evidenti le differenze nelle abitudini d’acquisto e nei canali di vendita utilizzati dalle diverse generazioni. La Gen Z (16-24) si contraddistingue per un approccio moderno ed evoluto, caratterizzato dall’utilizzo dei formati shoppable sui principali social (38%) e attraverso smartphone (48%). I Millennials (25-39) sono caratterizzati da un ampio utilizzo del canale online sia per informarsi e curiosare in logica webroming (54%) sia per finalizzare gli acquisti (51%). La Gen X (40-54) utilizza un approccio più tradizionale con un importante ritorno ad acquisti di prossimità (48%). Ne deriva che la fluidità fra canali tradizionali e digitali nella relazione di marca è giunta a maturazione. La stessa fluidità fra tradizionale e digitale si conferma nella relazione con i canali d’acquisto.

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